Ue contro Facebook Libra e stablecoin, bandite

I responsabili delle Finanze dell'Unione Europea, con una comunicazione congiunta, bandiscono le stablecoin, come ad esempio Facebook Libra.
Ue contro Facebook Libra e stablecoin, bandite
I responsabili delle Finanze dell'Unione Europea, con una comunicazione congiunta, bandiscono le stablecoin, come ad esempio Facebook Libra.

L’Unione Europea pone fine, almeno per ora, alle criptovalute private come Facebook Libra. Questo accadrà fino a quando i rischi potenziali non saranno affrontati più chiaramente. Un nuovo grande ostacolo per Mark Zuckerberg e la sua moneta digitale: lo hanno stabilito i ministri delle finanze Ue, che chiedono garanzie sulla sicurezza dei dati, sulla tassazione applicata o sul rischio di riciclaggio di denaro. Inoltre hanno annunciato anche lo studio delle regole europee per inquadrare queste nuove valute e supportano inoltre il lavoro della Banca centrale europea (BCE) per la creazione di una valuta digitale pubblica.

In questo modo è stata confermata la linea dura su Libra, che ha attirato non solo le critiche da parte dell’Unione Europea, ma dai regolatori e autorità di tutto il mondo. Reuters riporta l’affermazione dei ministri, che nella loro dichiarazione congiunta hanno sostanzialmente detto che nessun accordo globale sulle stablecoin può funzionare nell’Unione europea fino a quando tutti i rischi legali, regolamentari e di supervisione non saranno stati adeguatamente identificati e affrontati.

Un nuovo muro da parte delle istituzioni verso le stablecoin, che a differenza dei Bitcoin sono supportate dal denaro tradizionale e altri titoli. Già Paypal, Mastercard, eBay e altri hanno abbandonato la Libra Association, che successivamente ha continuato a perdere pezzi. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha evidenziato che la decisione dei ministri UE è una conferma dell’approccio rigoroso adottato dagli europei per la nascita del progetto di Facebook e dei suoi rischi.

Già la Francia recentemente ha parlato dell’avvio dei test nel 2020 di una valuta digitale, il primo esperimento nella zona euro, dedicata alle transazioni all’ingrosso e per importi molto alti, a costo fisso e basata sulla tecnologia blockchain.

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