Universitiamo: il crowdfunding per i ricercatori

A Pavia il primo portale che consente campagne di raccolta crowd per sostenere la ricerca universitaria. Può essere un'idea geniale.
A Pavia il primo portale che consente campagne di raccolta crowd per sostenere la ricerca universitaria. Può essere un'idea geniale.

Una piattaforma che metta il crowdfunding a servizio della ricerca universitaria. Una di quelle idee che fanno esclamare “perché non c’ho pensato?”. L’ha pensata prima Caffeina, la digital company che ha realizzato per l’ateneo di Pavia il primo esempio di un portale del genere. Che sia una delle soluzioni alla crisi nera della ricerca italiana?

Grazie a Universitiamo chiunque può contribuire alla ricerca scientifica realizzata con l’Università di Pavia che si attesta così come il primo Ateneo italiano, e tra i primi al mondo, ad aprirsi al crowdfunding per sostenere la ricerca. Per creare il portale, Caffeina (prima startup incubata a Parma da Buongiorno), ha osservato i maggiori player per individuare, adattare e realizzare le best practice di settore agli obiettivi e alle particolarità del progetto. A pochi era venuto in mente di adottare lo schema campagna-raccolta-aggiornamento per una ricerca scientifica, che ora si chiama crowdresearching. Non si tratta quindi di startup né di campagne a sostegno di iniziative imprenditoriali, ma di un modello che potrebbe essere l’uovo di Colombo per la malandata ricerca universitaria.

Sul portale Universitiamo.eu si trovano già alcuni progetti di ricerca finanziabili dalla collettività. Per ogni progetto una descrizione, un video, l'obiettivo di finanziamento e la scadenza. In tutto e per tutto come nei portali di crowdfuding, con la differenza che i progetti non sono imprenditoriali o sociali, ma vanno direttamente a ricercatori universitari. Per ora, solo quelli dell'ateneo di Pavia.

Sul portale Universitiamo.eu si trovano già alcuni progetti di ricerca finanziabili dalla collettività. Per ogni progetto una descrizione, un video, l’obiettivo di finanziamento e la scadenza. In tutto e per tutto come nei portali di crowdfunding, con la differenza che i progetti non sono imprenditoriali o sociali, ma vanno direttamente a ricercatori universitari. Per ora, solo quelli dell’ateneo di Pavia.

È anche più semplice, il contribuente non si aspetta altro che di vedere risultati per la collettività, ma come nei portali tradizionali c’è una clausola di garanzia per cui l’impegno di donazione diventa effettivo solo se il gruppo di ricerca raggiunge almeno l’80% della somma richiesta, una soglia che permette al progetto di essere portato avanti. Quando questa soglia non viene raggiunta, la somma viene sbloccata e torna disponibile sul conto di chi ha sostenuto la campagna.

I dottorandi ringraziano

L’iniziativa è stata ufficialmente inaugurata con il click day nell’ambito della cerimonia dedicata ai dottorati di ricerca, evento che ha permesso di presentare progetti di ricerca di grande ricaduta sociale: si possono sostenere progetti sulla tubercolosi, sul “drone buono”, sul consumo consapevole, a cui tutti possono contribuire grazie al crowdfunding. Alla cerimonia hanno partecipato il Magnifico Rettore Fabio Rugge e la Dottoressa Fabiola Gianotti, prossimo Direttore del CERN di Ginevra, per i quali ovviamente la sfida è aprirsi alla condivisione delle idee e a processi di co-generazione di valore, assieme a una platea sempre più ampia di stakeholders. Pavia potrebbe davvero aprire una strada dove prima non c’era nulla.

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