Vodafone mette all'asta come NFT il primo SMS della storia

Il messaggio SMS è formato da 15 lettere con scritto "Merry Christmas". Il ricavato andrà all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Il messaggio SMS è formato da 15 lettere con scritto "Merry Christmas". Il ricavato andrà all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Vodafone ha deciso di mettere all’asta il primo SMS inviato al mondo. Il messaggio di testo venne infatti trasmesso attraverso la sua rete mobile il 3 dicembre del 1992 a un dipendente della stessa azienda londinese, ovverosia Richard Jarvis, durante il periodo di Natale di quell’anno. Infatti, nel file di quindici lettere, si può leggere la frase di augurio “Merry Christmas” (Buon Natale). La multinazionale di telefonia mobile e fissa devolverà in beneficenza il ricavato della vendita all’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.

All’asta il primo SMS della storia

L’asta si svolgerà online il 21 dicembre 2021 presso la casa d’aste Aguttes in Francia, con l’SMS venduto come token non fungibile (NFT) pagabile con la criptovaluta Ether. Il futuro acquirente potrà così acquisire la proprietà esclusiva di una replica dettagliata e unica del protocollo di comunicazione originale della trasmissione. L’azienda mobile prevede che verranno pagati più di $ 200.000 per una replica digitale del primo SMS al mondo.

“Il primo libro stampato, la prima telefonata, la prima email: tutte queste invenzioni hanno cambiato la nostra vita e la nostra comunicazione nel mondo – ha dichiarato Maximilien Aguttes, della omonima casa d’aste – Questo primo SMS ricevuto nel 1992 è una testimonianza storica del progresso umano e tecnologico. Ed ha anche trasmesso un messaggio di gioia, Buon Natale”.

“La tecnologia ha sempre avuto il potere di innovare e cambiare il mondo”, ha aggiunto in tal senso Christian Schaake, head of UNHCR Private Sector Partnerships Service: “Attraverso questa combinazione di tecnologia innovativa e movimento per il bene sociale, l’UNHCR può continuare ad aiutare i rifugiati e le persone che sono state costrette a lasciare la loro casa anche a causa di conflitti e persecuzioni, dando l’opportunità di trasformare le loro vite e costruire un futuro migliore per sé stessi, i loro cari e le comunità in cui vivono”.

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