Yelp apre all'Italia

Yelp apre la propria divisione italiana mettendo a disposizione di utenti ed aziende un nuovo canale attraverso cui comunicare, commentare e recensire.
Yelp apre la propria divisione italiana mettendo a disposizione di utenti ed aziende un nuovo canale attraverso cui comunicare, commentare e recensire.

Apre anche in Italia il servizio Yelp, fino ad oggi conosciuto perlopiù come un sito di grande rilevanza all’estero ed il cui eco è giunto nel nostro paese soltanto di rimando per le note vicende che mettono in gruppo contro Google presso l’antitrust statunitense.

La caratteristica principale di Yelp è quella di consentire un incontro più interattivo tra le attività commerciali e le persone: gli utenti hanno la possibilità di commentare e recensire ristoranti, dentisti, negozi e qualsivoglia altra attività. Le recensioni vanno a finire in un calderone condiviso da cui chiunque può attingere ed a cui chiunque può partecipare. L’importanza è del tutto evidente anche per le attività commerciali, poiché è soltanto curando la propria presenza sul network che potranno edulcorare il rapporto con i propri clienti e migliorare la propria immagine al cospetto della clientela potenziale.

«Gli italiani sono riconosciuti in tutto il mondo come trend-setter nella moda e nel cibo e l’Italia si distingue per le specificità locali e per il fatto di avere una cultura che valorizza le comunità locali, elemento che molti nel mondo invidiano. Crediamo che l’arrivo di Yelp in Italia contribuirà a rafforzare l’attitudine degli italiani alle relazioni e al social networking e che con il sito Yelp.it e le applicazioni mobili in italiano potremo offrire ai trend-setter uno strumento in più per trovare e condividere le migliori attività commerciali». Parola di Miriam Warren, Vice President of European Marketing di Yelp, la quale benedice così l’incontro tra il gruppo e l’Italia auspicando che la scintilla possa immediatamente scoccare.

Lo scontro con Google è avvenuto in conseguenza di due fatti paralleli. In primis per la scelta di imporre Google Places ai primi posti sulle SERP, penalizzando così Yelp per mezzo della proposta di uno strumento omologo proprietario. In secondo luogo l’accusa punta il dito contro il materiale che Google avrebbe prelevato e riciclato proprio da Yelp per stimolare la community prima di rimuovere il tutto soltanto negli ultimi mesi. La vicenda è in discussione negli Stati Uniti e, nel frattempo, Yelp muove i suoi primi passi in Italia per incrementare la presenza europea e la penetrazione tra gli utenti sull’onda della rivoluzione mobile.

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