Qualcuno sta uccidendo i CD e non sono gli MP3...

Qualcuno sta uccidendo i CD e non sono gli MP3...

Si tratta forse della più grande vendetta nella storia della tecnologia. Il vinile, tirato fuori dal mercato dalle audiocassette ma soprattutto dai CD e sempre sopravvissuto in un ambito di nicchia (più che altro per DJ), sta ora tornando a battere cassa, minacciando di morte il CD.
Certo ce ne vuole di tempo e cifre ancora, tuttavia è innegabile come sia in atto un trend che porta la musica sempre più nella direzione dei file immateriali, un supporto a basso costo, basso valore (lo copio, lo cancello ecc. ecc. e poi non ha copertine, libretti ecc. ecc.) e bassa qualità, che stimola un ritorno al formato analogico portatore della grande qualità e delle grandi dimensioni.

Sempre di più i gruppi indie fanno uscire i loro album in vinile oltre che in mp3 e nell’ultimo anno si sono registrati aumenti record nella vendita di dischi e piatti. Amazon ha anche aperto una sezione vinili. Anche i grandi dischi del passato stanno per essere rieditati.

Insomma in un mondo di musica smaterializzata chi la vuole materiale vuole il vinile. Una frase ancora non del tutto vera ma che si sta lentamente avverando, io stesso ritengo che i formati materiali non moriranno mai, probabilmente in un futuro l’intrattenimento viaggerà preferibilmente su file ma tutti noi avremo determinate cose (film, dischi, foto…) che quando ci svegliamo vogliamo sapere che sono lì in libreria e passandoci vicino li guardiamo.
E’ facile immaginare che la forma-file sarà più adatta al contenuto usa e getta (un episodio di una serie, un film noleggiato) magari gratuito, mentre per i contenuti di valore la forma-materiale continuerà a rimanere la più richiesta.

Naturalmente la RIAA nega tutto con tanto di dati
. Dati che non tengono conto dei piccoli store, dei siti autogestiti e soprattutto si basano sulle grandi etichette, le quali solo ora si stanno adeguando a questa nuova domanda.
Non voglio fare sensazionalismi e ripeto ancora che siamo ben lungi da che il vinile torni davvero in auge, tuttavia il trend di quest’anno non può essere ignorato. Io stesso mi sono comprato un piatto lo scorso febbraio da che non l’avevo mai avuto e possedevo solo un vinile in casa, l’avevo comprato perchè ne avevo voglia (e come si spiega??).
E poi in fondo mi piace pensare alla più grande vendetta della storia della tecnologia.

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