Facebook, reinventa l'advertising

A pochi giorni dal medesimo annuncio fatto dal rivale MySpace, il social network numero due del mercato comincia a fare sul serio nel campo della pubblicità puntando sulle proprie caratteristiche esclusive. eBay tra i primi inserzionisti
A pochi giorni dal medesimo annuncio fatto dal rivale MySpace, il social network numero due del mercato comincia a fare sul serio nel campo della pubblicità puntando sulle proprie caratteristiche esclusive. eBay tra i primi inserzionisti

Anche Facebook ora ha il suo sistema di advertising e ha poco a che vedere con quello lanciato dal rivale MySpace. Il sistema pubblicitario lanciato dal social network in costante ascesa è infatti basato molto sulle caratteristiche specifiche di Facebook stesso.

Ci ha messo meno di due giorni a rispondere alla nuova iniziativa pubblicitaria di News Corp il 23enne Mark Zuckerberg, ideatore e Chief Executive di Facebook, il quale fiero dichiara: «quello che stiamo costruendo è un grosso network di connessioni che esistono anche nel mondo reale attraverso le quali la gente può condividere informazioni».

Quello che Zuckerberg sottolinea è infatti come anche l’advertising sia pronto ad entrare nel flusso di informazioni di Facebook che ogni utente può consultare e che lo aggiorna sulle attività dei suoi contatti. I mini feed infatti sono lo specifico del nuovo social network, una serie di aggiornamenti costanti sui cambi di status, i messaggi e le azioni dei propri amici, qualcosa che può esistere e che ha senso solo per un social network che stabilisce relazioni tra individui che già si conoscono e non tra perfetti sconosciuti.

Trai primi partner ad aver acquistato spazi pubblicitari su Facebook ci sono Verizon, Blockbuster e eBay. Le attività degli utenti che concernono queste compagnie (oggetti comprati o siti visitati) cominceranno quindi ad essere riportate nei feed quanto prima. «È un modo più organico e naturale di fare pubblicità basandosi sulle tue attività» ha precisato sempre Zuckerberg: «quello che facciamo è aiutare il tuo marchio a diventare parte delle conversazioni quotidiane».

Resta da vedere come e se gli utenti di Facebook prenderanno bene l’intrusione nel flusso di feed di informazioni relative a brand dei quali potrebbero non voler sapere niente o che potrebbero percepire come intrusivi. Esiste infatti anche la possibilità per gli inserzionisti di pagare un po’ di più e avere un banner pubblicitario che compare ogni qualvolta viene menzionata la compagnia, ma questo solo nei profili personali, quindi il banner sarebbe visibile unicamente all’utente cui quel profilo appartiene.

Il nuovo sistema pubblicitario non ha comunque nulla a che vedere con la partnership firmata con Microsoft: quest’ultima continuerà a provvedere ai banner pubblicitari sulle pagine di Facebook, ma secondo un meccanismo e un sistema separati.

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