Stress e mobbing: ecco come difendersi

Secondo recenti stime sono oltre un milione e mezzo le persone che, sul posto di lavoro, sono vittime del Mobbing.

Per analizzare a fondo questo problema ci dobbiamo chiedere cosa sia il mobbing e quali sono le cause che spingono i “mobber” al loro comportamento.

Il mobbing è una forma di “terrorismo psicologico“, non sempre viene praticato consciamente e, a volte, è un comportamento che deriva dalla scarsa attitudine, che hanno le persone, di godere dei successi altrui. Altre volte, invece, la causa può derivare da una cattiva organizzazione del lavoro o un eccessivo carico di lavoro.

Wikipedia dà questa definizione:

Il mobbing è, nell’accezione più comune in Italia, un insieme di comportamenti violenti (abusi psicologici, angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, maldicenze, etc.) perpetrati da parte di superiori e/o colleghi nei confronti di un lavoratore, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso. I singoli atteggiamenti molesti (o emulativi) non raggiungono necessariamente la soglia del reato né debbono essere di per sé illegittimi, ma nell’insieme producono danneggiamenti plurioffensivi anche gravi con conseguenze sul patrimonio della vittima, la sua salute, la sua esistenza.

Ecco allora che andare, ogni giorno, sul posto di lavoro diventa stressante e problematico. Ci si sente sempre sotto giudizio, attaccati, criticati. La soluzione spesso è quella di licenziarsi o chiedere un trasferimento.

Allora come prevenire tutto ciò? Secondo gli esperti, la prevenzione del mobbing deve partire dal posto di lavoro. Bisogna cercare di migliorare le condizioni professionali, ed essere soddisfatti dei propri compiti e di quelli dei colleghi. Importante sarebbe che i capi dessero credibilità a tutti, ascoltando i dipendenti; allo stesso modo, gli stessi capi, dovrebbero anche evitare loro stessi di assumere atteggiamenti troppo critici.

Chi si sente bersaglio della persecuzione ne deve parlare apertamente ed evitare di chiudersi in sé stesso. Naturalmente alla base di tutto c’è il dialogo. Criticare direttamente la persona interessata ed instaurare un colloquio. Un ambiente di lavoro sano eviterà quell’odio per la sveglia che, ogni mattina, ci ricorderà di dover andare in un posto che non fa per noi.

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