Google, aerei in volo per le mappe 3D

Per garantire la nascita del servizio Google Maps 3D, il colosso di Mountain View ammette di possedere una flotta aerea specializzata.
Google, aerei in volo per le mappe 3D
Per garantire la nascita del servizio Google Maps 3D, il colosso di Mountain View ammette di possedere una flotta aerea specializzata.

Sono ormai note da alcune ore le grosse novità presentate da Google per il suo servizio di cartografia online, tra le quali spiccano la possibilità di poter salvare porzioni di mappe in modo da poterle riutilizzare online, l’inserimento di zone non raggiungibili con la Google Car grazie a specialisti che si introdurranno con appositi zainetti e per ultimo, di certo non per importanza, l’arrivo di mappe 3D che mischiano immagini riprese dall’alto da varie angolazioni per creare modelli tridimensionali delle zone catturate. In molti si chiederanno come, e la risposta è una sola: esistono aerei targati Google.

[nggallery id=483 template=inside]

Brian McClendon, VP della divisione Maps, ha spiegato durante l’evento “Next dimension of Maps”, che Google ha stretto specifici accordi con compagnie aeree le quali volano esclusivamente per Mountain View. Tra lo stupore dei presenti, Brian ha specificato che il colosso può vantare una vera e propria flotta aerea specializzata in questo genere di lavori, e che è dunque in grado di catturare immagini dall’alto da diverse angolazioni in modo da poter restituire l’effetto 3D necessario per la nascita del sotto-servizio. Il progetto è pertanto estremamente ambizioso, qualcosa su cui Google sta investendo ingenti capitali al fine di possedere mappe di indubbia qualità e di grande valore anche in termini concorrenziali (Apple sta per approntare una offerta propria da opporre a Google Maps).

I velivoli catturano le immagini della zona sottostante, e volano secondo traiettorie ben specifiche e controllate al fine di permettere a Google di ottenere un quadro completo della zona, anche di aeree metropolitane di grosse dimensioni. Poi, grazie a un nuovo processo smerigliatrice si estrae la giusta profondità. L’idea non è assolutamente nuova, specifica Brian, ma finalmente esistono le tecnologie giuste per eseguire operazioni del genere su larga scala elaborando quindi al meglio il materiale grezzo risultante per ricomporlo su una mappa navigabile in rete.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti