Streaming Apple: ancora aperte le negoziazioni

A pochissimi giorni dalla WWDC 2015, Apple non avrebbe ancora finalizzato gli accordi con le case discografiche per Apple Music, il servizio di streaming.
A pochissimi giorni dalla WWDC 2015, Apple non avrebbe ancora finalizzato gli accordi con le case discografiche per Apple Music, il servizio di streaming.

Mancano pochissimi giorni all’evento della WWDC 2015, quando probabilmente Apple presenterà le novità per l’universo di Beats Music, con il lancio dello streaming musicale Apple Music. E sebbene rimanga giusto una manciata di ore prima del keynote di lunedì, sembra che la società di Cupertino non abbia ancora finalizzato gli accordi con le case discografiche. È quanto riporta Bloomberg, con anche interessanti indiscrezioni sulle tipologie di contratto offerte ai big della musica.

Quella di Apple si ripromette di essere la rivoluzione dello streaming musicale: stando alle indiscrezioni, infatti, saranno ben due i percorsi scelti dalla mela. Il primo gratuito, e finalmente aperto a livello internazionale, con iTunes Radio. Il secondo, invece, a pagamento, con uno streaming on demand da circa 10 dollari al mese per sfidare i grandi come Spotify e il neonato Beats. Ed è proprio su questo fronte che pare che le negoziazioni non si siano ancora concluse.

Secondo quanto rivelato dalla testata statunitense, sulla base di fonti di settore, le major discografiche starebbero facendo pressioni per ricevere porzioni di royalties più alte, almeno maggiori di quanto non prendano oggi con Spotify. Vi sarebbe comunque la volontà di chiudere positivamente ogni trattativa entro l’8 giugno, data di inaugurazione della WWDC, proprio perché i detentori dei diritti vedrebbero in Apple un partner irrinunciabile per il successo dell’universo dello streaming. Sempre secondo la testata, le major desidererebbero raggiungere il 60% dei guadagni dagli abbonamenti ad Apple Music, ovvero un 5% in più rispetto ai 55 punti percentuali che pare siano stati concordati con Spotify, mentre il 15% rimarrebbe ai publisher. Questa scelta potrebbe costringere la Mela a lanciare il suo servizio approssimativamente attorno ai 9.99 dollari mensili, contro i 7.99 che avrebbe voluto proporre proprio per battere la concorrenza.

Come già ricordato, questi accordi riguarderebbero unicamente Beats Music, pronto a diventare Apple Music con la sua piena integrazione a livello di sistema operativo, sia su iOS 9 che su OS X 10.11. Esente sarebbe invece iTunes Radio che, oltre al lancio internazionale, proporrà l’ascolto gratuito all’utente, con playlist preimpostate e anche programmi da vera e propria emittente radiofonica, date anche i recenti acquisti da BBC Radio 1.

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