Ford: l'auto vede dove l'occhio non può arrivare

Ford ha annunciato la Front Split View Camera: una videocamera posta sulla parte frontale dell'auto consente di vedere anche dove l'occhio non arriva.
Ford ha annunciato la Front Split View Camera: una videocamera posta sulla parte frontale dell'auto consente di vedere anche dove l'occhio non arriva.

Ford ha appena annunciato una importantissima novità in grado di moltiplicare la sicurezza dei propri veicoli e dei propri clienti: una videocamera che, posizionata sulla parte frontale del mezzo, consente di vedere anche laddove l’occhio umano non è in grado di arrivare. Si tratta di un importante passo avanti che, facendo leva sull’innovazione tecnologica, consente di rendere molto più sicura l’esperienza di guida.

Front Split View Camera

La novità prende il nome di Front Split View Camera e consta in una videocamera installata inizialmente a bordo delle nuove Ford S-Max e Ford Galaxy; entro fine anno medesima tecnologia sarà anche a bordo del SUV Ford Edge. La videocamera, allocata nella parte frontale del veicolo, «permette al guidatore di vedere in anticipo cosa c’è dietro gli angoli e gli eventuali veicoli in arrivo senza dover impegnare parte della strada, ad esempio in uscita da un parcheggio o in fase di immissione in un incrocio». La parte frontale di un’auto è infatti la prima parte del veicolo a spuntare da angoli o parcheggi, spesso in modo avventuroso: fin quando il guidatore non ha visibilità sulla situazione è costretto infatti ad approcciare la carreggiata per far notare la propria presenza e le proprie velleità di immettersi nel flusso, nell’auspicio che gli altri guidatori ne notino l’ingombro e rallentino. Una videocamera può però rendere questa manovra molto meno improvvisata e molto più sicura sfruttando tecnologie ampiamente disponibili, ma riadattate in modo intelligente per rendere l’auto “sicura by design”.

Secondo una ricerca del progetto European Road Safety Observatory SafetyNet, nel 19% degli incidenti che avvengono agli incroci, la scarsa visibilità è una delle cause principali.

L’Ovale Blu, nello specifico, ha incastonato la videocamera all’interno della griglia anteriore del mezzo, rendendola pertanto invisibile all’occhio esterno. Da questo punto di vista privilegiato la videocamera ha la possibilità di mettere assieme immagini riprese a 180 gradi, coprendo pertanto l’intero specchio visivo necessario per avere piena coscienza di quanto sta per succedere ben al di là del campo visivo del guidatore. La telecamera è profonda appena 33 millimetri ed è dotata di un micro-getto ad alta pressione in grado di assicurare la costante pulizia della lente (fango, pioggia o moscerini non rappresentano dunque un ostacolo). Il sensore è inoltre studiato in modo tale da consentire piena visibilità in ogni condizione di luce, anche quando il sole colpisce direttamente la parte frontale del veicolo: per essere efficiente la tecnologia deve poter offrire il proprio supporto in ogni situazione, rendendo effettivo servizio al guidatore.

Il display

Le immagini riprese dalla videocamera giungono all’interno dell’abitacolo tramite un apposito schermo da 8 pollici. La semplice attivazione con un pulsante consente di accendere la videocamera, le cui riprese vengono ricomposte sul display mostrando in un solo colpo d’occhio tutto quanto accade di fronte al veicolo. Non solo la Front Split View Camera consente dunque di vedere in anticipo quanto accade, ma permette anche di evitare il pendolo del capo a destra e sinistra che il guidatore deve fare più volte prima di immettersi in carreggiata, ricomponendo nella propria mente la situazione potendo monitorare soltanto metà della visuale complessiva.

Per molti automobilisti, anche solo uscire dal proprio garage è un problema quotidiano. Come la telecamera posteriore, questo dispositivo è una di quelle che presto ci faranno domandare come sia stato possibile farne a meno in passato.

Ronny Hause, ingegnere Ford Europa

«È una situazione che abbiamo tutti vissuto almeno una volta», continua Hause: «A volte è un’auto o un furgone, a volte un albero, ma il risultato è che ci si sposta con cautela in avanti finché non si riesce a vedere meglio». Ford parte dunque da una situazione di difficoltà oggettiva che qualsiasi guidatore ha vissuto sulla propria pelle, per identificare una soluzione possibile che può cambiare fortemente l’esperienza al volante. Sentirsi più sicuri, infatti, è parte integrante della sicurezza stessa: la persona può concentrarsi sugli input più giusti, evitare distrazioni ed avere maggior controllo sulle azioni che sta svolgendo. L’auto in tal senso si fa strumento collaborativo in grado di ottimizzare la manovra ed il rapporto tra le parti è paritario: un nuovo passo nella direzione di auto in grado di attirare su di sé un maggior numero di responsabilità nel monitoraggio e nella guida, fino all’obiettivo ultimo della guida autonoma in cui l’uomo si affiderà completamente o quasi al mezzo.

Ford Front Split View Camera

Ford Front Split View Camera: la visuale sul display

La videocamera è l’occhio

Con la Front Split View Camera, Ford porta gli occhi dell’utente due metri più avanti, posizionandoli di fronte al veicolo. Non si tratta soltanto di una immagine allegorica però: nei fatti la funzione visuale del guidatore viene assistita e potenziata grazie alla tecnologia, consentendo alla persona di cambiare la strategia della propria manovra. La novità va a tutto vantaggio della sicurezza della persona e degli altri veicoli, ma anche di pedoni e ciclisti che in nessun modo possono preavvertire del proprio arrivo.

Nella tecnologia che Ford porta sull’abitacolo c’è dunque una certa dose di altruismo parallela al vantaggio offerto al diretto interessato: la sicurezza non è mai a senso unico, infatti, ed ogni attenzione a questo aspetto è un passo avanti nella direzione di una mobilità più sicura per tutti. L’Ovale Blu ha da tempo focalizzato il proprio impegno sull’innovazione come strumento per portare ad un nuovo livello la consapevolezza sull’auto e sul ruolo della stessa nel sistema urbano: assistere l’uomo, notoriamente anello debole della mobilità, significa estendere le sue potenzialità sensoriali e coadiuvarne le scelte strategiche tramite strumentazioni intelligenti.

Il vantaggio si misurerà nell’immediato in vite umane salvate, lo si avvertirà in termini di serenità nell’esperienza di guida e lo si vedrà in prospettiva nel modo in cui la mobilità ridisegnerà il rapporto tra le persone ed i trasporti.

Questa tecnologia aiuterà a incrementare la sicurezza nelle situazioni di scarsa visibilità e a rendere più serena l’esperienza a bordo dell’auto.

Keith Freeman, Quality Training Manager Automobile Association

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti