Se non è un iPhone: Apple spinge le app

Se non è un iPhone: arriva il terzo spot della nuova campagna promozionale di Apple, con un focus questa volta sui milioni di app disponibili su App Store.
Se non è un iPhone: arriva il terzo spot della nuova campagna promozionale di Apple, con un focus questa volta sui milioni di app disponibili su App Store.

Arriva un nuovo spot per la neonata campagna “If it’s not an iPhone” di Apple, lanciata qualche giorno fa negli Stati Uniti. Dopo il focus sul matrimonio perfetto tra software e hardware, nonché un simpatico excursus sulla soddisfazione degli utenti, il gruppo di Cupertino scommette su uno dei fattori di punta degli iDevice: le app. Viene così estesa l’impronta di questa tornata promozionale, dove in evidenza non vi sono fattori emozionali come nei tradizionali spot targati mela morsicata, bensì la quantità e gli elementi di differenziazione dai competitor.

La nuova campagna “Se non è un iPhone” sfrutta un linguaggio giovane e immagini veloci, forse per aiutare Apple a conquistare nuovi target d’utenza. Per il terzo spot della serie, la società parla di App Store: in evidenza vi sono gli 1,5 milioni di titoli disponibili nel negozio virtuale di software, scelti e recensiti uno per uno dal severissimo team targato mela morsicata.

«Chi avrebbe mai detto che un telefono potesse fare tutto questo»: è con questo claim che il filmato viene accompagnato, per un girato perfettamente in linea con l’intera campagna. L’inquadratura si apre infatti su un iPhone 6 posizionato su sfondo bianco, pronto a moltiplicarsi in centinaia di esemplari disposti in cerchio, ognuno pronto a mostrare un’app diversa sul proprio schermo. Apple mostra giochi, software per l’istruzione, app pensate per la pratica medica e la fotografia: come giustamente sottolinea AppleInsider, si tratta di un caleidoscopio esaustivo di tutto ciò che un iPhone può fare grazie all’oceano delle applicazioni di terze parti.

Rilasciato negli Stati Uniti lo scorso sabato, come già anticipato lo spot conferma una nuova modalità comunicativa per Apple, meno legata ai sentimenti e più orientata ai fatti. Una comunicazione veloce, facile da assimilare, ridotta all’osso sia nel contenuto verbale che in quello visivo. Il messaggio appare chiaro, la strategia voluta da Cupertino altrettanto: iPhone 6 sarebbe un prodotto talmente di qualità, tanto da non necessitare troppi fronzoli per essere venduto. E la risposta degli utenti, considerati gli incredibili dati di vendita dell’ultimo anno, sembra confermare questa ipotesi.

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