Oppo R5

Oppo R5 è uno smartphone Android di fascia medio-alta con uno spessore di soli 5 mm, ma l’estetica non è tutto e non manca qualche punto debole.

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il voto di Webnews  7.5
Oppo R5 è uno smartphone Android di fascia medio-alta con uno spessore di soli 5 mm, ma l’estetica non è tutto e non manca qualche punto debole.

Le dimensioni contano

Oppo, noto produttore cinese, propone Oppo R5, uno nuovo smartphone Android dalle dimensioni interessanti, merito lo spessore davvero ridotto: con i suoi 4,85 millimetri è uno dei pochi modelli in grado di infrangere il muro dei 5 mm. Da un punto di vista tecnico si tratta del risultato finale di una serie di ottimizzazioni che, forse, colpiscono più sul piano del marketing che non per i vantaggi nell’uso quotidiano.

Aldilà dei numeri, Oppo R5 è davvero sottile, ma qualche soluzione adottata sembra stonare, a partire dalla fotocamera posteriore, non per la qualità del sensore (comunque non eccezionale) quanto per il necessario inspessimento del case attorno all’obbiettivo – un paio di mm, circa – che lo rende un po’ sgraziato se osservato lateralmente.

Per quanto riguarda larghezza (74,5) e altezza (149,9), l’R5 è nella norma per un terminale con schermo da 5,2 pollici. Le finiture e la qualità dell’assemblaggio sembrano di buona qualità: i materiali utilizzati, in particolare, sono metallici per le cornici e la parte posteriore. La sensazione è di buona resistenza ma la presa in mano non è molto comoda, un po’ per lo spessore e un po’ per i materiali che risultano abbastanza scivolosi, anche se tutto sommato gradevoli al tatto. Consapevole forse del problema, Oppo ha arricchito la dotazione di serie con una custodia che ne migliora il grip. In tal caso si perde anche lo scomodo gradino della fotocamera posteriore. Il peso non è leggerissimo, ben 155 grammi. Si sentono tutti durante l’utilizzo, in mano e in tasca, ma nulla di insuperabile una volta superato il primo periodo di adattamento.

A uno sguardo un po’ più attento, l’Oppo R5 tradisce una mancanza che in qualche situazione potrebbe risultare un po’ penalizzante per gli utenti più multimediali: non c’è il jack audio standard. È sempre possibile collegare delle cuffie standard da 3,5 mm, ma solo tramite un apposito adattatore da collegare alla porta MicroUSB. Per fortuna, l’adattatore e le cuffie in-ear fanno parte della dotazione, ma la scelta rende impossibile ascoltare musica quando lo smartphone è in carica e, visto e considerato che l’autonomia non è il suo punto, la scelta non è delle migliori.

Hardware

Il cuore del sistema è il SoC Snapdragon 615 di Qualcomm. Si tratta di un’unità a otto core a 64 bit (quattro Cortex A53 a 1,7 GHz e quattro core A53 a 1 GHz), che integra una GPU Adreno 405. Le prestazioni sono nel complesso molto buone. A parte qualche piccolo lag nella navigazione, dovuto più a delle ottimizzazioni ancora incomplete, non si avvertono particolari incertezze. Anche quando si avviano applicazioni impegnative che richiedono una buona potenza di calcolo, il sistema non entra praticamente mai in crisi. Anche i videogiochi non entrano in crisi e sono perfettamente utilizzabili.

Quando si richiede al sistema molta potenza e per periodi più o meno prolungati, si avverte in modo abbastanza evidente un certo surriscaldamento del dispositivo, in particolare nella parte posteriore sotto la fotocamera. Non è troppo fastidioso, ma è un effetto chiaramente avvertibile e in parte accentuato dai materiali metallici.

La RAM a disposizione dell’Oppo R5 è di 2 GB, un buon quantitativo che al momento rappresenta il giusto compromesso costi/benefici. Qualche critica, invece, va alla dotazione di memoria per dati e applicazioni: 16 GB, con l’assenza di uno slot di espansione, appaiono una limitazione importante che in qualche occasione potrebbe imporre qualche rinuncia.

Lo schermo è un pannello da 5,2 pollici con tecnologia SuperAMOLED e risoluzione Full HD. Ha i pregi e i difetti tipici dei pannelli SuperAMOLED – in particolare i colori molto saturi, angoli di visuale molto ampi e i neri intensi – ma, a differenza di molti smartphone concorrenti, la gestione dei parametri di visualizzazione è scarna.

Sul versante connettività e sensori, non c’è nulla di particolare da segnalare. L’Oppo R5 è un terminale GSM/GPRS/EDGE(850/900/1800/1900 MHz), WCDMA/HSDPA (850/900/1900/2100 MHz) e LTE (1/3/7). La ricezione è buona e aggancia il segnale abbastanza rapidamente. Il vivavoce, invece, dà qualche problema data l’assenza di uno speaker: la funzione è infatti demandata alla capsula auricolare, che non è il massimo della potenza. Ovviamente, ciò vale sia per le chiamate sia per la riproduzione multimediale senza cuffie.

Non mancano i sensori di prossimità, luminosità e i vari GPS, Bluetooth, Wi-Fi mentre è assente l’NFC.

Software

L’Oppo R5 utilizza Android 4.4 KitKat personalizzata con ColorOS (versione 2.0), l’interfaccia sviluppata dal costruttore cinese, piacevole e abbastanza intuitiva oltre a possedere un discreto grado di personalizzazione senza appesantire il sistema.

La sezione multimediale è molto curata. Se da un punto di vista hardware, non spicca la fotocamera da 13 megapixel con Flash LED, che in qualche situazione perde qualche colpo, il versante software migliora la situazione: il software di gestione, sviluppato da Oppo, è completo e ha tante impostazioni facilmente accessibili. È possibile, per esempio, scattare foto a 50 megapixel, ovviamente interpolati, con una velocità discreta, oppure scatti in RAW. Discorsi analoghi valgono anche per i filmati, con risoluzioni 1080p con un elevato frame rate, ma una qualità soltanto discreta. La fotocamera frontale è da 5 megapixel e si comporta bene nelle videochiamate, ma nulla di più. Anche il software per la visualizzazione delle foto è rapida e consente la creazione di collage.

La personalizzazione Oppo ha introdotto anche tutta una serie di gesture che possono migliorare l’utilizzo dello smartphone. Ce ne sono alcune attivabili a schermo acceso e altre anche a schermo spento. Per esempio, descrivendo un cerchio con il dito, si consente l’avvio della fotocamera, oppure uno swipe a tre dita avvia la cattura dello schermo. Molto comoda la gesture che permette di ridurre lo schermo e spostarlo vicino al dito in modo da poter gestire il terminale con un solo dito. Il problema delle gesture, però, è generalmente solo uno: ricordarsi il movimento giusto al momento giusto, ma questo semmai è un limite individuale.

Sul campo

L’Oppo R5 è un buon terminale, ma soffre di qualche limite che potrebbe comprometterne il successo commerciale. Se lo spessore da record è il fiore all’occhiello, dall’altro lato rende la presa meno comoda e naturale di altri terminali. Inoltre non consente di alloggiare una batteria adeguata: i 2.000 mAh della cellula non rimovibile non sempre permettono di arrivare a sera. Nei test, con un utilizzo abbastanza variegato tra chiamate e traffico dati senza Wi-Fi, è stato arduo se non impossibile completare una normale giornata lavorativa.

Oppo, forse consapevole di questo limite, ha deciso di fornire un alimentatore da 5 Ampere, decisamente inconsueto, che è in grado di ricaricare la batteria fino al 70-80% in una trentina di minuti. In mancanza di una presa di rete, è possibile sfruttare le opzioni di risparmio energetico normali e avanzate. Se con le normali si gestiscono i parametri operativi, con la modalità avanzata di disattivano traffico dati e altro, trasformando lo smartphone in un terminale in grado solo di chiamare/ricevere e scambiare SMS.

Per fortuna gli altri difetti, anche se fastidiosi, sembrano meno drammatici. Per esempio, i pulsanti touch sotto lo schermo non sono illuminati e, in piena notte, è necessario andare a tentativi.

Alla luce di tutto ciò, il prezzo richiesto sarebbe potuto essere inferiore, sebbene di poco.

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