AFP trova l'accordo con Google

Agence France-Presse ha infine trovato l'accordo con Google per l'indicizzazione del proprio materiale (fornito a varie testate online) su Google News. La richiesta iniziale fu di 17.5 milioni, ma non è dato a sapersi l'ammontare dell'accordo odierno
Agence France-Presse ha infine trovato l'accordo con Google per l'indicizzazione del proprio materiale (fornito a varie testate online) su Google News. La richiesta iniziale fu di 17.5 milioni, ma non è dato a sapersi l'ammontare dell'accordo odierno

Tra Agence France-Presse e Google è tempo di pace: sebbene i dettagli dell’accordo non siano stati immediatamente comunicati, il periodo pasquale porta le parti alla conciliazione dopo un brusco raffreddarsi dei rapporti a causa della denuncia che l’agenzia francese ha formalizzato nei confronti del colosso americano. Oggetto della disputa le immagini e tutto il materiale utilizzato da fonti indicizzate da Google News.

Secondo l’accusa, Google News non ha diritto ad utilizzare il materiale fornito da AFP alle varie testate, se non dietro regolare pagamento per lo sfruttamento del materiale stesso. Google da parte sua mette avanti la bontà dei propri intenti ed il maggiorato successo offerto ai clienti Agence France-Presse: «noi lasciamo agli editori la decisione di scegliere se restare fuori da Google News, ma la maggior parte vogliono essere inclusi perchè ritengono che sia un vantaggio per loro ed i loro lettori», parola del portavoce Steve Langdon. L’agenzia non ha però accettato la linea difensiva offerta e si è andati in tribunale.

Prima di Agence France-Press già Associated Press aveva costretto ad un accordo il gruppo di Mountain View. La richiesta dell’agenzia francese è stata di 17.5 milioni a risarcimento dei danni arrecati per la pubblicazione di materiale protetto: a distanza di pochi mesi non è dato a sapersi a quanto ammonti la cifra concordata in via amichevole. L’accordo porterà ora comunque le fonti AFP ad una regolare indicizzazione su Google News, mettendo il servizio al riparo da ulteriori minacce o da una pericolosa emorragia di importanti fonti informative di riferimento (CBS, CNN, Washington Post, Los Angeles Times, Financial Times, eccetera).

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