Longhorn diventerà Windows Server 2008

Un errore di Microsoft svela il nuovo nome del prossimo sistema operativo per server una volta uscito dalla beta. E intanto non arrivano buone notizie riguardo la disponibilità delle funzioni più interessanti del software di virtualizzazione
Un errore di Microsoft svela il nuovo nome del prossimo sistema operativo per server una volta uscito dalla beta. E intanto non arrivano buone notizie riguardo la disponibilità delle funzioni più interessanti del software di virtualizzazione

Windows Longhorn Server quando uscirà dalla beta e sarà presentato ufficialmente si chiamerà Windows Server 2008: una decisione in linea con le semplici strategie di marketing che Microsoft adotta specialmente dal lato business e che lascia intuire quando il sistema operativo sarà presentato. Molto si era infatti detto e discusso sulla possibile data di fine della distribuzione in beta del programma e ora un errore nella compilazione della cartella stampa svela, assieme al nuovo nome, anche che il rilascio avverrà con tutta probabilità all’inizio del 2008.

La notizia infatti è saltata agli occhi di tutti quando Mary Jo Foley, una giornalista molto vicina alle cose di Redmond, dal suo blog ha lanciato la notizia secondo cui, su un comunicato stampa diffuso da Microsoft stessa, un link a Windows Server 2008 Reviewer’s Guide portava alla Reviewer’s Guide di Windows Longhorn Server beta 3, rivelando il passaggio che sarebbe avvenuto. L’errore è stato in seguito cancellato, ma la notizia aveva ormai preso il volo.

Intanto risultano esserci problemi per la release del software di virtualizzazione, Viridian, che inizialmente doveva essere parte del sistema operativo e che per problemi di sviluppo sarà invece rilasciato qualche mese dopo. A quanto pare alcune delle caratteristiche promesse non saranno parte da subito del sistema per problemi di tempo, ma arriveranno comunque in seguito. Trattasi nella fattispecie della live migration, cioè la possibilità di spostare una macchina virtuale da un pc ad un altro, dell’aggiunta di dati ad una macchina virtuale “on-the-fly” (tramite Drag&Drop) e del fatto che il software sarà disponibile solamente per computer con un massimo di 16 processori (quindi anche 8 processori dual core).

«Abbiamo dovuto prendere alcune decisioni davvero difficili» ha dichiarato a Cnet Mike Neil, general manager delle strategie di vistualizzazione Microsoft «abbiamo aggiustato le funzioni base del sistema di virtualizzazione in modo da poter consegnare una soluzione competitiva per la virtualizzazione mentre teniamo il meglio per il futuro».

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