Microsoft strizza l'occhio a Red Hat e Ubuntu

Microsoft apre a Red Hat: il gruppo cerca con il vendor Linux un accordo simile a quello firmato con Novell, Linspire e Xandros per rafforzare ulteriormente la collaborazione con il mondo open source. Nel frattempo anche Ubuntu fa sentire la propria idea
Microsoft apre a Red Hat: il gruppo cerca con il vendor Linux un accordo simile a quello firmato con Novell, Linspire e Xandros per rafforzare ulteriormente la collaborazione con il mondo open source. Nel frattempo anche Ubuntu fa sentire la propria idea

Microsoft strizza l’occhiolino da lontano a Red Hat. «Siamo sempre disponibili ad aprire una trattativa con loro» vien fatto sapere da Redmond e l’approccio è lanciato: il gruppo intende siglare con il vendor Linux una partnership similare a quella firmata con Novell, ma il passo sembra essere in questa occasione più problematico.

Con Novell vi fù l’effetto a sorpresa: trattavasi del primo accordo di una lunga serie e Microsoft conta oggi attorno a sè gruppi quali Xandros, Dell, LG, Samsung, Linspire e per tutti v’è stata una qualche trattativa legata a prodotti open source ed alla compatibilità tra i due antitetici mondi. Nel frattempo, però, sono insorti vari problemi legati alla GPL v3 ed alle ostruzioni provenienti dalla fazione open source, ove l’avvicinamento al mondo Microsoft è visto come un pericolo da evitare.

La parola d’ordine sembra essere quella di ricompattare le fila, ma le tentazioni offerte dai dobloni e dall’utenza di Redmond luccicano pesantemente. Da Red Hat non giunge risposta ufficiale, ma con tutta evidenza sul piatto della bilancia v’è il peso delle 235 violazioni di brevetto a pesare: le accuse Microsoft sono state respinte, ma al contempo chi ha firmato con il gruppo si è trovato al riparo da ogni minaccia.

Ubuntu gioca d’anticipo: mentre Microsoft approccia Red Hat, dall’ennesimo vendor giunge una precisa presa di posizione firmata Mark Shuttleworth, l’eclettico numero uno del gruppo: «abbiamo declinato ogni discussione su qualsivoglia accordo con Microsoft relativamente la violazione di brevetti non specificati». Ubuntu, insomma, non ha intenzione di scendere a compromessi sulla base di una minaccia, ma la porta è aperta: «dò il benvenuto all’impegno di Microsoft per l’interoperabilità tra Linux e Windows e penso che Ubuntu potrà beneficiare di ogni investimento in tal senso». La risposta è lunga ed affronta più tematiche, ma è chiaro come Ubuntu non voglia “svendersi”: Microsoft si avvicini pure, ma sappia che la trattativa non sarà semplice. Le regole le vuole dettare Mark Shuttleworth.

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