Furti e smarrimenti di palmari e telefoni: cosa fare?

Di questioni legate a smarrimenti e furti di telefonini e palmari si è ampiamente dibattuto e ciascuno di noi dovrebbe elaborare una strategia preventiva nel caso si verifichino simili spiacevoli eventi.

Personalmente ritengo che gli aspetti principali da affrontare siano due.

Salvataggio dei dati sensibili. Prima di tutto la rubrica con i contatti. Può essere decisamente spiacevole ritrovarsi a dover ricostruire un’agenda composta da centinaia di record, rendendo pressoché indispensabile il salvataggio dei dati.

Di metodi ne esistono tanti. Altroconsumo, come risultato di un’indagine, ne propone uno come tra i più semplici ed efficaci basato su una chiavetta USB che funge da lettore di SIM card e interfacciabile con un PC.

Se si allarga l’orizzonte su smartphone e palmari è probabile che l’insieme dei dati importanti si allarghi, comprendendo password, codici e file. A parte i software nativi per la sincronizzazione e lo cambio dati con il PC, esistono tantissimi programmi, anche freeware, dedicati al salvataggio personalizzato di informazioni.

Protezione dei dati sensibili. Sarebbe altrettanto importante che almeno le informazioni che riteniamo di maggiore rilievo non potessero essere utilizzate da coloro che rubano o ritrovano il nostro apparecchio.

Dal 2004 è consentito bloccare terminali smarriti o rubati, mediante l’inserimento del codice IMEI in una blacklist comune a tutti gli operatori, rendendoli inutilizzabili.

Non è però detto che tale procedura venga tempestivamente eseguita, per cui sarebbe meglio farsi coadiuvare da appositi programmi di utilità, in grado di criptare il contenuto per renderlo difficilmente decifrabile.

Come sempre, prevenire è meglio che curare, ma è impensabile ipotizzare di essere assolutamente certi di non incappare in simili noiose situazioni.

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