iPhone, Apple apre Safari ma chiude l'OS

Inaugurato Apple Web Apps, nuova directory dove poter scaricare e uploadare applicazioni web-based in AJAX progettate per essere eseguite dal browser dell'iPhone e dell'iPod Touch. Per sviluppare sull'iPhone, dunque, si passerà solo da Safari
Inaugurato Apple Web Apps, nuova directory dove poter scaricare e uploadare applicazioni web-based in AJAX progettate per essere eseguite dal browser dell'iPhone e dell'iPod Touch. Per sviluppare sull'iPhone, dunque, si passerà solo da Safari

Come alcune indiscrezioni avevano anticipato Apple ha messo in rete ben 204 applicazioni web based per l’iPhone e l’iPod Touch, molte delle quali sviluppate dagli utenti utilizzando AJAX. Trattasi dunque di software che può essere progettato e ottimizzato per essere eseguito tramite Safari e non direttamente sul sistema operativo.

Proprio la decisione di continuare a mantenere fuori dalla portata degli utenti l’ambiente di sviluppo del sistema operativo è stato ciò che più ha infastidito la comunità di sviluppatori (che del resto già sapeva che sarebbe stato così da quando Steve Jobs lo annunciò in giugno alla Worldwide Developers Conference di San Francisco). La versione della Apple infatti è che utilizzando AJAX e le caratteristiche del web 2.0 si possono costruire software web-based estremamente complessi e a tal proposito viene citata la più interessante e scaricata delle 204 nuove applicazioni, cioè un’interfaccia Facebook che trasferisce nei device Apple tutte le possibilità del social network.

Gli sviluppatori tuttavia non la vedono come il numero uno di Apple e continuano a credere che applicazioni che si appoggiano sul sistema operativo e non sul solo browser Safari sarebbero molto più complesse ed interessanti da costruire. Perchè ciò sia possibile, però, sarebbe necessaria la distribuzione di un Software Development Kit che, invece, non è assolutamente nei piani di Cupertino.

Paradossalmente i rivali storici di Microsoft applicano la strategia contraria per il loro Windows Mobile, rendendo pubbliche le API (Application-Programming Interfaces) del sistema e lasciando che chiunque sia libero di progettare software per i telefoni equipaggiati dal loro OS.

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