Pronta l'email gratuita via cellulare

La società che già ha portato la messaggistica gratuita sugli smartphone ora è pronta a puntare anche sulle mail finanziate sempre allo stesso modo, cioè dalla pubblicità. L'unico problema vero è convincere gli operatori a rinunciare alle normali tariffe
La società che già ha portato la messaggistica gratuita sugli smartphone ora è pronta a puntare anche sulle mail finanziate sempre allo stesso modo, cioè dalla pubblicità. L'unico problema vero è convincere gli operatori a rinunciare alle normali tariffe

Dopo l’era degli sms gratuiti pagati dalla pubblicità, Funambol ha deciso di inaugurare anche l’era delle mail inviate da telefono cellulare senza spendere nulla. A mettere i soldi sarà sempre la pubblicità.

Sarà il Mobile World Congress di Barcellona il luogo in cui il nuovo modello di business mobile verrà presentato, con la previsione di riuscire a spingere in avanti il mercato dell’advertising via mobile e contemporaneamente cominciare a creare una mentalità positiva riguardo l’uso di internet via smartphone, cosa possibile già oggi ma poco conveniente.

«La mail in mobilità è la killer application definitiva per i cellulari, e con un modello supportato dalla pubblicità, ora chiunque nel mondo può permettersi di accedere alla mail sia personale che lavorativa in maniera conveniente»: così Fabrizio Capobianco, CEO di Funambol, il quale ha poi proseguito spiegando che non solo l’email sarà accessibile in questo modo ma anche servizi paralleli come i contatti o il calendario.

La pubblicità invece sarà fornita da Amobee Media Network, azienda tra le più importanti per l’advertising su cellulari, tanto da aver sviluppato una suite di Amobee’s Handset Programmin Interface (HAPI) da integrare al client di mail push in JAVA ME di Funambol. Oltre a fornire la pubblicità poi il compito di Amobee è anche di assicurarsi che i banner o gli ad siano sempre conformi agli standard dei diversi operatori e modelli di telefono.

L’unico vero ostacolo dunque sembrano gli operatori, i quali dovrebbero preferire il modello di business proposto da Funambol alle attuali tariffe dati, cosa non semplice ma che potrebbe avvenire facendo forza sul fatto che un simile sistema attrarrebbe sicuramente più clienti a cui comunque vendere altri servizi o altro tipo di traffico che non sia legato alla mail. Importante, inoltre, il fatto che sempre più sembra che il modello finanziato dalla pubblicità sia l’unico efficace sui grandi numeri: così in altri settori, così potenzialmente nell’uso di servizi in mobilità.

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