Guai seri per i laptop SSD di Dell

Non sono per nulla soddisfatti i clienti di Dell in possesso dei portatili equipaggiati con SSD. A differenza di quanto promesso dal costruttore, i laptop sarebbero poco performanti e comparabili per velocità ai tradizionali dispositivi con HHD
Non sono per nulla soddisfatti i clienti di Dell in possesso dei portatili equipaggiati con SSD. A differenza di quanto promesso dal costruttore, i laptop sarebbero poco performanti e comparabili per velocità ai tradizionali dispositivi con HHD

Sono tempi duri per i notebook Dell equipaggiati con i dischi rigidi a stato solido (SSD). A rivelarlo è la società di consulenza Avian Securities, che ha evidenziato come un numero crescente di utenti sia molto poco soddisfatto dalle performance dei costosi dispositivi dotati di SSD. Ciò avrebbe causato, nell’ultimo periodo, un alto volume di restituzioni dei notebook a Dell da parte di numerosi clienti.

Dell, come la maggior parte dei produttori di personal computer, ha puntato molto sulle nuove memorie SSD, creando campagne pubblicitarie ad hoc per esaltare i pregi dei dischi allo stato solido. I notebook equipaggiati con i nuovi drive sono stati presentati come l’evoluzione più affidabile e performante dei tradizionali laptop, inducento molti consumatori a spendere qualche centinaio di dollari in più. Secondo Avian, il volume dei “resi” di Dell si aggirerebbe intorno al 25% sul totale delle vendite dei dispositivi dotati di SSD. Una media molto alta, che testimonia efficacemente il numero di clienti delusi dalle promesse fatte dal costruttore.

Per Avi Choen, di Avian Securities, i dischi allo stato solido non si sarebbero dimostrati significativamente più performanti dei tradizionali dischi rigidi. Più veloci e affidabili sulla carta, gli SSD entrerebbero in sensibile affanno durante la fase di scrittura e lettura delle diverse tipologie di file utilizzate da un comune notebook. Secondo Choen, in alcuni casi i dischi allo stato solido porterebbero a un vero e proprio abbattimento delle performance dei dispositivi cui sono collegati, rispetto ai tradizionali hard disk. Gli SSD sarebbero ideali in un ambiente in cui sono necessarie una sola scrittura e un alto numero di letture, ma non in quei frangenti in cui sono necessarie continue riscritture e letture.

Il portavoce di Dell ha categoricamente smentito i dati forniti da Avian Securities, bollando l’intera ricerca come inaffidabile: «Ciò che è stato riferito da Avian Securities è completamente impreciso sia per ordine che per grandezza». A prescindere dalla discrepanza dei dati, un elemento è certo: la tecnologia applicata agli SSD nei computer portatili è ancora agli albori. Per poter esprimere al meglio il loro potenziale, i dischi allo stato solido, sempre più capienti e veloci, dovranno essere inseriti in ambienti appositamente studiati per il loro principio di funzionamento. Insomma, per gli hard disk tradizionali il pensionamento pare essere ancora lontano.

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