Yahoo preannuncia AMP

Yahoo ha necessità di farsi quanto più bello possibile: il grande giorno del braccio di ferro definitivo con Microsoft sta arrivando. Per l'occasione il gruppo mette in vetrina tutto ciò che ha di buono ed in giornata preannuncia AMP per l'advertising
Yahoo ha necessità di farsi quanto più bello possibile: il grande giorno del braccio di ferro definitivo con Microsoft sta arrivando. Per l'occasione il gruppo mette in vetrina tutto ciò che ha di buono ed in giornata preannuncia AMP per l'advertising

La vetrina di Yahoo si popola di un nuovo servizio. Benché la sua materializzazione non avverrà prima di qualche mese (indicativamente nel terzo trimestre dell’anno), Yahoo!AMP è già stato annunciato con il solito grande carico di promesse di contorno. AMP sta per “Advertising Management Platform” (ex APEX, ovvero Advertiser and Publisher Exchange) e dovrebbe essere un nuovo sistema gestionale per l’advertising «display» nel quale Yahoo ancora gode di un buon posizionamento rispetto alla concorrenza (leggasi Google).

I soliti ben informati ritengono plausibile la possibilità per cui Yahoo risponda già entro le prossime ore alla missiva inviata da Steve Ballmer per mettere pressioni circa la necessità di intraprendere una decisione definitiva sull’offerta pubblica avanzata da Microsoft. La risposta dovrebbe contenere un approccio amichevole all’azienda di Redmond accompagnato però da una richiesta esplicita: danaro, più danaro, semplicemente altro danaro. Nel frattempo c’è da dare quanto più lustro possibile all’azienda, da una parte per convincere Microsoft e dall’altra (soprattutto) per motivare gli azionisti a non cedere alle lusinghe di Ballmer.

AMP cade a fagiuolo: il top management Yahoo, nel momento in cui Microsoft detta il proprio ultimatum alle trattative, necessita di aumentare la pressione sui propri azionisti e sui responsabili di Redmond affinché sia chiaro a tutti che il valore degli asset di Sunnyvale vadano ben oltre l’attuale momento di difficoltà che pesa sulle casse e sull’immagine del gruppo. Il punto esclamativo è forse un po’ attenuato, ma Yahoo non intende demordere proprio ora che i nodi stanno per venire al pettine. Tale annuncio, spiega però il New York Times, appare un po’ come una mossa disperata: se Yahoo non riuscisse ad arrivare in tempo con l’appuntamento con AMP rischia di essere bruciata da altri perdendo tutto ciò che di buono la piattaforma avrebbe potuto offrire. Il rischio è congenito ed è motivato dunque più dalle operazioni aziendali in atto che non da reali ed efficaci strategie di mercato.

Yahoo dota ad oggi il sito ufficiale del servizio semplicemente di un video illustrativo che ne raffigura le opportunità potenziali:

Yahoo AMP è una piattaforma che dovrebbe semplificare il processo di vendita degli spazi pubblicitari con tutto quanto necessario per ottimizzare la monetizzazione degli investimenti. Il target è tutto: AMP si frappone tra inserzionisti ed editori ed intende offrire tutti gli strumenti utili per diventare un punto di riferimento univoco nel settore così come AdSense è riuscito ad imporsi con gli annunci testuali. AMP venderà pubblicità «search, display, local, mobile e video», il tutto con precise scelte relative a geolocalizzazione, età ed interessi dell’utenza. Yahoo esplicita altresì il feedback positivo già giunto dal proprio Newspaper Consortium (QuadrantOne), consorzio che unisce grandi editori USA i quali potranno far leva sullo stesso dispositivo per vendere i propri spazi direttamente online.

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