14.000 pagine di interoperabilità da Redmond

14.000 pagine per l'interoperabilità: Microsoft, in fede a quanto promesso, ha messo a disposizione ampia documentazione per sviluppare applicazioni in crado di interagire con software di Redmond, con trattamento speciale per il mondo open source
14.000 pagine per l'interoperabilità: Microsoft, in fede a quanto promesso, ha messo a disposizione ampia documentazione per sviluppare applicazioni in crado di interagire con software di Redmond, con trattamento speciale per il mondo open source

Microsoft ha appena pubblicato 14.000 pagine riguardanti i protocolli impiegati in alcuni dei suoi software di punta. In particolare la documentazione pubblicata illustra le comunicazioni che avvengono tra Office, SharePoint e gli altri prodotti server di Microsoft, ma soprattutto tra Outlook e Microsoft Exchange, il noto software per la gestione centralizzata delle informazioni personali (email e calendari) molto diffuso all’interno delle aziende medio-grandi. Tutta la documentazione riguarda le sole versioni 2007 dei software.

Microsoft aveva già rilasciato ben 30.000 pagine di documentazione relative ai protocolli utilizzati nelle comunicazioni tra i Windows Server e i sistemi operativi client di Microsoft (ovvero le versioni di Windows solitamente installate su Desktop e Notebook). «Un ulteriore passo verso la messa in atto dei nostri principi di interoperabilità» ha dichiarato Tom Robertson, general manager Microsoft del dipartimento per gli standard e l’interoperabilità: «Siamo convinti che fornire un accesso aperto e coerente a questi protocolli scatenerà ulteriormente la creatività di tutti gli sviluppatori al lavoro su soluzioni per l’interoperabilità nel mondo reale. L’implementazione dei principi Microsoft sull’interoperabilità è un elemento importante di tutti i nostri sforzi per promuovere l’interoperabilità nel mercato».

La documentazione per ora è in versione preliminare e dovrebbe essere gradualmente aggiornata nel corso delle prossime settimane e dei prossimi mesi, anche grazie ai commenti e alle opinioni che arriveranno dagli stessi sviluppatori. A tal proposito Microsoft ha messo a disposizione un forum dedicato alle specifiche appena rilasciate, in cui gli sviluppatori potranno chiedere chiarimenti e commentare i dettagli tecnici della documentazione. La fase transitoria dovrebbe chiudersi a giugno, con una versione definitiva delle specifiche e la pubblicazione dell’elenco completo dei brevetti Microsoft collegati ai protocolli. Gli sviluppatori potranno liberamente implementare i protocolli di Microsoft e non saranno tenuti al pagamento di royalties, a meno che il loro software non impieghi uno dei brevetti compreso nell’elenco.

Per quanto i costi non siano ancora resi noti è probabile che essi siano compresi tra i 0,20 e i 40 dollari per ogni copia distribuita, oppure tra lo 0,1% e lo 0,4% del prezzo di vendita, il tutto a seconda della natura del software sviluppato e dei brevetti utilizzati. Gli sviluppatori open source avranno un trattamento speciale da parte di Microsoft, come specificato nel Patent Pledge for Open Source Developers.

Nell’impegno pubblicato, Microsoft promette di non chiedere il pagamento per l’utilizzo dei brevetti per l’utilizzo degli openprotocols all’interno di software open source. Tale software potrà essere liberamente sviluppato, utilizzato e distribuito purché questo venga fatto senza alcuno scopo commerciale. In quest’ultimo caso bisognerà corrispondere a Microsoft le relative royalties. Una scelta che non tarderà a suscitare forti polemiche da parte della comunità open source e delle società che sul codice aperto e sul free software hanno fondato il proprio business.

Un’apertura quindi parziale quella di Microsoft, ma che resta comunque un passo storico per l’azienda che fino ad ora aveva sempre sfruttato la sua posizione monopolistica. Proprio le multe record che la Commissione Europea ha fin qui comminato a Microsoft potrebbero aver spinto la società fondata da Bill Gates ad accelerare il processo di apertura verso gli altri competitor, anche se. E non è da escludere che la Commissione Europea possa avere da ridire sulle limitazioni imposte agli sviluppatori open source: bisogna infatti ricordare che recentemente Microsoft è stata costretta a modificare le clausole per l’accesso ai protocolli utilizzati per la condivisione di file e stampanti. Le clausole erano state ritenute non eque e la Commissione Europea aveva istituito una fondazione intermediaria tra Microsoft e gli sviluppatori, e sostituito le royalties con un pagamento una tantum.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti