La Dreamworks vuole più 3D ma si dovrà rassegnare

Jeffrey Katzenberg, tra i numeri uno della Dreamworks lo studio di animazione che ha creato cartoni come Shrek e Madagascar, è molto spazientito dalla mancata modernizzazione delle sale alla tecnologia 3D: «Le cose non stanno andando bene come speravo, sembra che tutto si trascini ed è abbastanza frustrante».

I toni non sono dei più compassati ed è comprensibile: la Dreamworks ha infatti dichiarato di produrre ormai solo film in tre dimensioni. Il che significa che quando nel 2009 uscirà il loro prossimo film “Monsters vs. Aliens” tutte le sale che non saranno equipaggiate con proiettori 3D non lo potranno mostrare.

Meno le sale, meno i guadagni.

Certo al momento le cifre sono buone, altrimenti Katzenberg e gli altri non avrebbero preso la decisione: il film di Hannah Montana con il suo incasso da 30 milioni di dollari (i biglietti dei cinema 3D costano di più: 15$) ha dato un segnale importante, ma se alla Dreamworks si spazientiscono è segno che l’economia della questione ancora non è buona. Produrre in 3D infatti costa 15 milioni di dollari in più a film.

«Certo la strada del 3D è comunque quella da battere» continua Katzenberg, ma la fiducia nel domani non cancella la rabbia per l’oggi. E tale rabbia è data dal fatto che per avere almeno 5.000 schermi 3D per l’uscita del film occorre che le sale in questione prendano l’impegno entro e non oltre 30 giorni, cosa che sembra poco plausibile.

Ci vogliono infatti circa 3 anni per l’aggiornamento delle 14.000 sale previste.

Il punto è che le tre società che provvedono a fornire le tecnologie per la proiezione 3D dovevano avere almeno un 1,1 miliardi di dollari di sovvenzione da Hollywood, soldi che non sono mai arrivati e questo ha rallentato chiaramente il tutto. Così al momento solo 4.000 dei 37.000 schermi statunitensi sono digitali e di questi solo poco più di 1.000 sono abilitati alla proiezione 3D. E già si mormora che non ci saranno schermi a sufficienza per far rientrare i prossimi film Dreamworks dei soldi spesi.

E se ci sono pochi schermi buoni per il 3D negli Stati Uniti figuriamoci nel resto del mondo…

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