Wikipedia si tinge di Ubuntu

I server di Wikipedia migrano di Linux in Linux: alle diverse installazioni a base Red Hat si preferisce un'unica versione di Ubuntu. Una scelta per semplificare la manutenzione con un occhio al risparmio diretto
I server di Wikipedia migrano di Linux in Linux: alle diverse installazioni a base Red Hat si preferisce un'unica versione di Ubuntu. Una scelta per semplificare la manutenzione con un occhio al risparmio diretto

Entro pochi mesi la Wikimedia Foundation migrerà tutti i propri server a Ubuntu Linux. La fondazione madre di Wikipedia utilizza già Gnu/Linux come sistema operativo dei suoi server e la scelta di abbandonare l’attuale ecosistema composto da versioni eterogenee di Fedora Linux e Red Hat è principalmente mossa dall’esigenza di ridurre la complessità della manutenzione.

Nata nel 2001, l’enciclopedia collaborativa più famosa del mondo ha dovuto far fronte al crescente successo ampliando di continuo la propria rete di server inizialmente composta da 15 macchine e che oggi conta più di 400 server distribuiti in tre principali centri di elaborazione. Nel corso degli anni, ogni volta che si presentava la necessità di aggiungere un nuovo server alla rete, veniva utilizzata una versione diversa, man mano più aggiornata, delle distribuzioni Linux prodotte da Red Hat. Nella situazione presente si va dalla Red Hat 9, fino alle più recenti versioni di Fedora.

Con il passaggio a Ubuntu, nella sua incarnazione destinata ai server, la fondazione Wikimedia conta di rendere tutto «milioni di volte più facile». Ne è certo il CTO della fondazione Brion Vibber sottolineando inoltre che «gli upgrade di massa possono essere effettuati con più facilità e il centro dati può essere gestito come un tutt’uno».

La migrazione ha già “colpito” i server proxy e si estenderà a breve anche a tutti i server web. Il processo di transizione è regolato secondo dei calendari di manutenzione prestabiliti. Nonostante l’imminente versione 8.10, nota anche col nome di Intrepid Ibex, la versione di Ubuntu utilizzata sarà la 8.04, rilasciata lo scorso aprile, che in virtù della sigla LTS (Long Time Support) riceverà aggiornamenti di sicurezza per 5 anni, ben più dei 18 mesi delle normali release semestrali della distribuzione africana.

Resta un interrogativo. Se già venivano utilizzati prodotti Red Hat e la principale motivazione di un cambiamento è l’utilizzo di un sistema omogeneo su tutti i server, perché Wikimedia ha scelto di passare alla distribuzione di Canonical? Secondo Gordon Haff, della società di analisi e ricerca Illuminata Inc., il motivo è da ricercare nella diversa politica con cui Red Hat e Canonical affrontano le differenze tra l’universo “pagante” e quello “non pagante”.

Infatti, mentre Red Hat mantiene due versioni, una per il mercato Enterprise (RHEL) l’altra per la comunità (Fedora), con differenze software anche sostanziali, Canonical fornisce una sola versione della sua distribuzione, identica dal computer della casalinga di Voghera fino alle installazioni destinate al mercato aziendale. Secondo l’analisi di Haff la scelta di Wikimedia è stata principalmente guidata dal fattore economico. Sarebbe infatti stato più semplice migrare tutte le macchine al sistema Red Hat Enterprise Linux, ma la scelta di Ubuntu assicura alla fondazione la libertà di non dover sostenere dei costi di licenza né per le installazioni attuali né per gli aggiornamenti futuri.

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