Chrome complica i rapporti tra Google e Mozilla

In una recente intervista, il CEO di Mozilla ha confidato come i rapporti tra la sua società e Google si siano in parte complicati dopo l'arrivo di Chrome. Il nuovo soggetto nella guerra dei browser potrebbe cambiare presto gli equilibri
In una recente intervista, il CEO di Mozilla ha confidato come i rapporti tra la sua società e Google si siano in parte complicati dopo l'arrivo di Chrome. Il nuovo soggetto nella guerra dei browser potrebbe cambiare presto gli equilibri

Da quando c’è Chrome i nostri rapporti con Google si sono complicati. Potrebbe essere riassunto così il pensiero di John Lilly, il CEO di Mozilla, impegnato a contenere la politica progressivamente più aggressiva di Mountain View nel comparto dei browser. La fine della fase beta, la pubblicità dell’applicativo all’interno di portali importanti come YouTube e la possibilità di stringere accordi esclusivi con gli OEM potrebbero consentire a Chrome di affermarsi più rapidamente sul mercato, sottraendo utenti al fortunato Firefox di Mozilla.

«Abbiamo un rapporto buono e ragionevole, ma mentirei se non dicessi che negli ultimi tempi le cose sono più complicate di quanto non lo fossero un tempo» ha dichiarato con schiettezza John Lilly al sito di informazione online Computerworld. Che i rapporti fossero destinati a deteriorarsi almeno in parte era, del resto, evidente già a pochi giorni di distanza dal rilascio della prima versione beta di Chrome. L’ingresso di Google nel comparto dei browser era destinato a rendere più labile la stretta partnership con Mozilla, che basava sugli accordi per le ricerche e la presenza nel Google Pack la propria forza. Mentre il patto sulle ricerche rimane in vita, Mountain View ha deciso recentemente di sostituire Firefox con Chrome nel pacchetto di software consigliati per i suoi utenti, una decisione che potrebbe avere conseguenze importanti per il livello di download dell’applicativo di Mozilla.

Il CEO ha poi ricordato come gli accordi stipulati pochi mesi fa con Google rientrino in un periodo di tempo determinato, ma non potranno certo essere eterni: «Il nostro obiettivo è di essere protagonisti del Web per 50 o anche 100 ani, e non puoi dipendere sulla società di nessuno [per così tanto tempo, ndr]. Il nostro accordo triennale è il più lungo mai stipulato fino ad ora. Si tratta di un orizzonte a lungo termine, dunque non dobbiamo fare nulla nell’immediato, ma nei prossimi tre anni potremo continuare a sviluppare nuovi prodotti e creare nuovi flussi di guadagno».

Nel corso dell’intervista, John Lilly ha inoltre esternato le proprie preoccupazioni per le recenti dichiarazioni di Dean Hachamovitch, general manager di Internet Explorer, che ha sostanzialmente bollato come inutile la gara tra i browser per rendere sempre più veloci le performance di rendering per JavaScript. «HTML e JavaScript sono i linguaggi del Web. E ciò che potrebbe accadere se i moderni browser come Firefox e Chrome fuggissero da Internet Explorer non sarebbe molto salutare. Il 69% degli utenti utilizza ancora IE, e se JavaScript su IE continuasse a essere da tre a quattro volte più lento [rispetto agli altri browser, ndr], gli sviluppatori potrebbero pensarci due volte prima di portare JavaScript verso nuovi limiti».

Lo scenario che si prospetta per Firefox per il 2009 sembra essere denso di sfide e opportunità. Il browser di Mozilla dovrà difendersi dall’arrivo del nuovo Internet Explorer e, allo stesso tempo, si troverà nella necessità di arginare la crescita di Chrome, ora fuori dalla sua fase beta e destinato a maturare in fretta. John Lilly appare comunque ottimista: «A questo punto, un utente su cinque di Internet usa Firefox. Si tratta di un dato molto buono e ne andiamo fieri. Quando abbiamo lanciato Firefox 1.0, sembrava impossibile che potessimo raggiungere il 20% del mercato».

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