Gran Bretagna: richieste di risarcimento per chi scarica porno

In passato ci siamo occupati delle lettere recapitate a circa 25000 cittadini britannici accusati di aver scaricato illegalmente materiale protetto da diritto d’autore. Nelle ultime settimane sono arrivate altre richieste di risarcimento, su iniziativa della compagnia tedesca DigiProtect. Ne ha parlato persino la BBC, forse a causa del motivo del contendere: il download e la condivisione di film per adulti.

Nella lettera si chiede un pagamento di circa 500 sterline che, nel caso non venisse corrisposto, sfocerebbe in una denuncia penale. Ma di sicuro quel che ha maggiormente oltraggiato e imbarazzato i destinatari delle missive è l’accusa di aver scaricato materiale pornografico: un’anziana signora ha dichiarato di essere svenuta dopo aver ricevuto la notizia, un’altra “fruitrice di porno”, sessantenne, sostiene di non aver mai sentito parlare di reti P2P e che il suo choc è stato tale da non essere riuscita a dormire per una settimana.

Michael Coyne dello studio legale Lawdit, che difende molti degli accusati, ha così commentato:

Un avvocato cinico direbbe che si tratta solo di un esercizio per far soldi. Se si spediscono 10000 lettere e si chiedono 500 sterline ogni volta, basta che paghi la metà delle persone coinvolte per metter su un bel po’ di denaro. Poiché si tratta di porno, chi viene accusato non vorrà portare il caso davanti alla corte ed è più probabile che preferisca pagare per mettere tutto a tacere, anche se è totalmente innocente.

I rappresentanti legali della DigiProject replicano che la cifra di 500 sterine è stata ottenuta calcolando i danni dovuti alle mancate vendite più il costo necessario per raccogliere le prove, e che si tratta di una somma infinitamente più piccola rispetto a quella che sarebbe fissata da una corte in caso di condanna.

La DigiProject è una azienda di Francoforte che ha come motto “trasformare la pirateria in profitto”. In sostanza, rintraccia gli indirizzi IP dei presunti pirati informatici per poi, tramite un’ingiunzione del tribunale, richiedere agli ISP di fornire i dati fisici dei clienti corrispondenti. Un metodo che già molte volte si è dimostrato fallace, sia perché molti network di file-sharing mascherano o modificano gli IP dei propri utenti, sia perché con il proliferare del WiFi è ormai facilissimo condividere la connessione ad Internet, per esempio col proprio vicino (e talvolta senza che il vicino lo sappia).

Pare inoltre che l’azione legale della DigiProject sia partita su mandato del magnate del porno statunitense John Stagliano, il quale però, contattato dalla BBC, si è dimostrato ignaro e stupito della cifra chiesta come risarcimento, credendo invece che si trattasse di “50 Euro o 50 dollari”.

Nel frattempo, TorrentFreak ha invitato chiunque abbia ricevuto una lettera che lo accusa di file-sharing illegale a scrivere all’Information Commissioner’s Office inglese (l’equivalente del nostro garante della privacy) per denunciare una violazione della legge sul trattamento dei dati personali del 1998. Violazione che ci sembra davvero incontestabile.

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