Germania, RapidShare vince l'appello: non è responsabile per i reati dei propri utenti

Il mondo del file-sharing, come è ormai universalmente noto, non passa più esclusivamente dai sistemi P2P, ma si appoggia spesso, oltre ai servizi streaming, a quelli di file hosting. RapidShare è uno dei punti di riferimento principali di quest’ultimo sistema e, per questo motivo, è da anni sotto pressione legale perché acquisisca i “soliti” filtri anti-pirateria.

Le corti della Germania avevano, fra l’altro, ritenuto il sito colpevole per i reati di pirateria commessi dai propri utenti – condanna che avrebbe “dovuto” costringere il portale a impedire ogni infrazione di copyright sui propri server. Per un po’ abbiamo temuto che andasse a finire davvero così, ma da pochi giorni è arrivata la notizia del dietrofront delle autorità tedesche.

La Corte d’appello ha infatti riconosciuto la non responsabilità di RapidShare nei confronti dell’utilizzo illegale che ne fanno gli utenti. Christian Schmid, fondatore del sito, ha in questo senso dichiarato:

La sentenza mostra che i tentativi di denunciare come illegale il nostro business model non avranno successo nel lungo termine.

Per i file-sharer di mezzo mondo questa è un’ottima notizia. Al di là del problema della legalità dei file “hostati”, i filtri avrebbero probabilmente impedito anche un uso normale e legale dello stesso sito (i filtri si applicano sul nome, non contenuto effettivo del file) e la condanna avrebbe aperto la strada alla chiusura o al ridimensionamento di tutti i servizi simili a oggi disponibili.

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