Steve Jobs lascia in eredità i prodotti Apple del futuro

Secondo il Times, Steve Jobs avrebbe consegnato nelle mani dei dirigenti Apple i prototipi dei dispositivi che la società californiana realizzerà nei prossimi anni
Secondo il Times, Steve Jobs avrebbe consegnato nelle mani dei dirigenti Apple i prototipi dei dispositivi che la società californiana realizzerà nei prossimi anni

L’importanza dell’eredità lasciata da Steve Jobs al mondo della tecnologia è fuori discussione. Anche i detrattori della mela morsicata e coloro i quali preferiscono ai prodotti Apple le alternative della concorrenza non possono che riconoscere il contributo dell’ex CEO di Cupertino al panorama high tech. C’è però un altro tipo di lascito che Jobs avrebbe affidato alla sua azienda, ancora al riparo dagli occhi indiscreti della stampa specializzata e, soprattutto, dei competitor.

A parlarne è il Times, che spiega come nei laboratori della società californiana pare siano gelosamente custoditi i prototipi dei dispositivi che Apple commercializzerà in futuro. Idee e intuizioni, forse ancora soltanto sulla carta, ma dalle quali partire per sviluppare dispositivi capaci di stabilire ancora una volta le nuove del mercato, come accaduto nell’ultimo decennio con le linee iPod, iPhone e iPad.

Secondo la redazione della testata americana, Steve Jobs avrebbe consegnato nelle mani dei suoi più stretti collaboratori progetti sufficienti a coprire un arco di tempo pari a circa quattro anni. I computer, i lettori multimediali, gli smartphone e i tablet che la mela morsicata spedirà nei negozi da qui al 2015, dunque, sarebbero già stati almeno in parte concepiti dall’ex CEO e dal suo team.

In particolare, per quanto riguarda l’iPhone 5 grande assente all’evento dei giorni scorsi, pare che il device sia destinato a debuttare tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. Sempre il Times, a tal proposito, cita alcune fonti rimaste anonima ma ritenute vicine all’azienda californiana, secondo le quali il prossimo melafonino sarà in grado di cambiare ancora una volta le carte in tavola come i suoi più illustri predecessori.

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