Raspberry Pi, debutto entro fine febbraio

Il progetto Raspberry Pi è pronto a decollare: le prime unità dovrebbero giungere sul mercato entro la fine del mese di febbraio.
Il progetto Raspberry Pi è pronto a decollare: le prime unità dovrebbero giungere sul mercato entro la fine del mese di febbraio.

Può un computer essere ridotto alle dimensioni di una carta di credito? La risposta è sì, grazie alla Raspberry Pi Foundation, creatrice del progetto Raspberry Pi. Quest’ultimo ha l’obiettivo di produrre un piccolo dispositivo le cui caratteristiche risultano essere assimilabili ad un computer di fascia medio-bassa, distribuendolo ad un prezzo decisamente basso rispetto a quanto disponibile oggi in commercio.

Raspberry Pi sarà disponibile in due modelli (A e B), entrambi caratterizzati da un processore Broadcom BCM2835 ARM11 da 700 MHz, uscite video HDMI e component, jack audio, alimentazione tramite micro USB e slot per memory card SD. Le differenze tra i due modelli risiedono in alcune specifiche tecniche e nel prezzo: l’edizione A non offrirà connettività Ethernet, avrà 128 MB di RAM e sarà venduto ad un prezzo di 25 dollari; l’edizione B, invece, avrà un ingresso Ethernet 10/100, 256 MB di RAM ed un costo di 35 dollari per unità. Coloro che desiderino sfruttare la propria rete Wi-Fi, poi, potranno utilizzare un apposito dongle USB venduto separatamente.

Raspberry Pi non rappresenta dunque un sistema di calcolo particolarmente avanzato, ma è sicuramente uno dei progetti più interessanti in rampa di lancio: trattasi di un dispositivo che trova la propria collocazione ideale nel salotto di casa, collegato ad una TV mediante lo slot HDMI, con la possibilità di aggiungere una tastiera USB ed eventualmente collegare un hard disk esterno per aumentare la capacità di storage complessiva. Installando una distribuzione GNU/Linux su di una scheda SD (le uniche supportate ufficialmente sono Fedora, Debian ed ArchLinux, le quali garantiscono pieno supporto all’architettura ARM) è possibile dunque ottenere una sorta di media center ridotto all’osso, ma allo stesso tempo decisamente economico.

Il progetto, nato da diverso tempo, è ora finalmente pronto a fornire i primi frutti: la fondazione ha infatti annunciato di essere riuscita ad ottenere tutti i componenti utili ad assemblare i primi lotti di dispositivi, i quali dovrebbero essere ultimati entro il prossimo 20 febbraio per essere poi commercializzati nei giorni successivi. Le spedizioni avranno come località di partenza una città del Regno Unito, motivo per cui quasi certamente sarà necessario affrontare un costo di spedizione che i creatori dell’iniziativa non sono ancora in grado di stimare in maniera ufficiale. I primi modelli venduti, poi, saranno privi di case e nella confezione non sarà presente alcuno strumento per l’alimentazione.

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