Google Drive porta i dati sulla nuvola

Google Drive, la piattaforma di cloud storage di Mountain View potrebbe concretizzarsi già nelle prossime settimane.
Google Drive, la piattaforma di cloud storage di Mountain View potrebbe concretizzarsi già nelle prossime settimane.

Il Wall Street Journal se ne dice certo: Google si starebbe preparando al lancio, nelle prossime settimane, di Google Drive, il servizio di cloud storage ancora non ufficialmente confermato ma di cui si è discusso spesso negli scorsi mesi. Google Drive sarà qualcosa di sostanzialmente simile a Google Docs, ma pensato questa volta anche per i file multimediali, come audio e video, in modo da porsi come diretto concorrente di un colosso di questo segmento di mercato, Dropbox.

Non sorprende del resto il fatto che Google voglia puntare su quello che inevitabilmente sarà il futuro della convergenza tra dispositivi desktop e mobile. Un unico universo targato big G, attraverso il quale l’utente possa usufruire degli stessi servizi su piattaforme diverse a seconda delle proprie esigenze. Una naturale evoluzione di un percorso iniziato già con le grandissime somiglianze di Android 4.0 Ice Cream Sandwich tra smartphone e tablet. Senza dimenticare, ovviamente, i Chromebook.

I dettagli su Google Drive ovviamente non sono molti anche perché difficilmente ci sarà qualcosa di straordinario da scoprire: il concetto è chiaro da tempo e le virtù saranno da ricercarsi tra i dettagli. Il servizio dovrebbe offrire una quantità limitata di storage cloud a titolo gratuito, la quale sarà aumentata per gli account Premium che hanno bisogno di soddisfare esigenze diverse e sono disposti a spendere una certa somma di denaro all’interno di un arco di tempo ben definito.

Google Drive chiaramente non ignorerà l’ecosistema Android dato che si parla già di un’applicazione specifica per sfruttare il servizio anche su dispositivi mobile smartphone e tablet. In questo ambito andrà a sfidare iCloud e SkyDrive, ognuno con le sue peculiarità ed il suo orientamento. Si sta per aprire un nuovo mercato al cospetto del quale la caduta di Megaupload sembra peraltro acquisire maggior significato.

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