FCC: fermeremo i furti di tablet e smartphone

La FCC vuole scoraggiare il furto di smartphone e tablet: in arrivo una campagna di informazione ed iniziative in collaborazione con produttori e carrier.
La FCC vuole scoraggiare il furto di smartphone e tablet: in arrivo una campagna di informazione ed iniziative in collaborazione con produttori e carrier.

La Federal Communication Commission vuole porre un freno al crescente fenomeno del furto di dispositivi mobile, sfruttando le potenzialità offerte dalle tecnologie ad oggi disponibili sul mercato. Per farlo intende promuovere una nuova campagna volta a sensibilizzare maggiormente utenti, produttori ed operatori di telefonia mobile circa tale argomento, favorendo lo sviluppo di nuove soluzioni e l’istituzione di strumenti comuni a livello internazionale per combattere tale tipologia di furti.

Il piano della FCC si articola sostanzialmente in tre punti. Il primo riguarda la creazione di un database universale contenente informazioni circa i dispositivi mobile, siano essi smartphone oppure tablet, di cui gli utenti hanno denunciato la scomparsa, al quale potranno inoltre accedere i carrier per bloccare da remoto i suddetti device. Tale database, unito all’adesione da parte del più ampio numero possibile di nazioni in tutto il mondo, potrebbe rappresentare un forte deterrente per l’acquisto di dispositivi rubati, il cui valore verrebbe di fatto ridotto all’osso a causa dell’impossibilità di utilizzarlo in seguito al blocco da remoto.

Il secondo punto coinvolge direttamente i produttori di prodotti tecnologici mobile, invitati dalla FCC ad integrare soluzioni software in grado di fornire maggiore protezione agli utenti finali. In tal senso si registra il desiderio di imporre l’utilizzo di una password per l’accesso alle informazioni personali, le quali risulterebbero in questo modo maggiormente al sicuro in seguito ad eventuali furti o smarrimenti. Uno smartphone protetto da password, insomma, non permetterebbe a possibili malintenzionati di estrapolare dati sensibili dagli stessi ed il tutto rappresenterebbe sostanzialmente una forte protezione per la privacy dei cittadini.

Le suddette pratiche, però, risulterebbero praticamente inutili senza quello che è il fulcro del terzo punto promosso dalla FCC, ovvero la sensibilizzazione degli utenti. L’organizzazione intende infatti promuovere campagne in grado di far conoscere ai cittadini l’esistenza di svariate soluzioni, soprattutto a livello software, in grado di fornire un utile supporto nel caso in cui il proprio device venga sottratto in maniera illecita, quali ad esempio applicazioni per il tracciamento via GPS.

Una serie di step, questi, indispensabili per rendere l’utilizzo di prodotti mobile più sicuro, con la speranza che il tasso di furti e smarrimenti mostri un andamento al ribasso in seguito all’istituzione di tali misure di sicurezza. Proteggere uno smartphone, del resto, significa proteggere una identità, salvaguardare l’accesso ai servizi, tutelare un insieme di password, garantire appieno la riservatezza ed i dati personali. Blindare i device significa blindarne i contenuti e le funzioni: un aspetto sempre più importante, su cui la FCC ha deciso pertanto di porre specifica attenzione. Ed al quale occorrerebbe guardare anche al di qua dell’oceano.

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