Internet Explorer 10: qualcosa è cambiato

Microsoft usa un video per descrivere ironicamente l'ossessione compulsiva alla critica di IE10, anche quando i dati raccontano di una realtà positiva.
Microsoft usa un video per descrivere ironicamente l'ossessione compulsiva alla critica di IE10, anche quando i dati raccontano di una realtà positiva.

Microsoft ha avviato una campagna promozionale legata ad Internet Explorer 10 che, oltre ad esprimersi con estrema simpatia, affida agli utenti un messaggio molto chiaro: si conosce realmente il nuovo browser di casa Microsoft, oppure i giudizi sono basati su falsi miti e su vuote opinioni virali? Il video parla da sé.

Microsoft tratteggia nel proprio filmato il profilo di un troll ben noto ormai: l’utente che digita compulsivamente “winzozz” in ogni suo commento, quello che non perde occasione per rigettare l’uso di IE, quello che usa lo strumento come un vessillo nemico per uno schieramento partigiano tra un “noi” ed un “loro” poco motivabile. Atteggiamento che ha origini, peraltro, ben note: IE6, legato ai successi di Windows XP, ha trascinato la propria presenza ben oltre il suo normale ciclo di vita, tanto che è stata la stessa Microsoft a deprecarne l’uso per tentare di stimolare l’approdo alle nuove versioni (più sicure, performanti ed avanzate).

Il ragazzo del video non accetta i commenti positivi che giungono su IE10 e continua nella propria pulsione alla critica, trascinando così sulla nuova release l’opinione costruita ai tempi del monopolio e dei problemi di sicurezza che attanagliavano le vecchie versioni. Il passaggio a Vista prima ed a Windows 7 poi ha cambiato pesantemente le carte in tavola, ma è con IE10 e Windows 8 che il cambio di orizzonte è stato radicale sotto ogni punto di vista. Il protagonista però non ci sta e si trova così a passare le ore sui social network e su siti vari a ribadire ossessivamente le proprie convinzioni digitando a ripetizione le medesime formule anti-IE.

Benchmark e recensioni non sembrano convincere il ragazzo della campagna pubblicitaria, almeno non finché una semplice casualità è sufficiente a smontare antiche credenze e vecchi rancori accumulati nel corso della propria battaglia contro i mulini a vento. Il finale è così in un “less” di un ragazzo che continua sì ad odiare Internet Explorer (poiché questa è la sua vocazione), ma che apre finalmente ad una riconsiderazione delle proprie idee una volta toccata con mano l’esperienza sul browser.

Questo chiede Microsoft ai propri utenti: di provare, di analizzare i benchmark, di mettere da parte il pregiudizio e di dare una opportunità ad IE10. La nuova era iniziata con Windows 8 è del resto anche una cambiale in termini di fiducia, con il team di Redmond pronto ad allungare la mano per riconquistare quell’utenza che, nonostante debba confrontarsi con i ragazzi “IE sucks” apre la propria mente ad una opportunità latente attivabile con un click.

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