Cina contro Apple: poco aperta e troppo superba

La stampa cinese massacra Apple, ma non c'entra Foxconn né tantomeno iPad: l'azienda non si concederebbe a sufficienza ai giornalisti e ai clienti.
Cina contro Apple: poco aperta e troppo superba
La stampa cinese massacra Apple, ma non c'entra Foxconn né tantomeno iPad: l'azienda non si concederebbe a sufficienza ai giornalisti e ai clienti.

Apple si trova a dover affrontare nuove polemiche in Cina. Questa volta nulla a riguardo delle condizioni dei lavoratori Foxconn e nemmeno nessuna querelle sullo sfruttamento del nome iPad. A sollevare un polverone ci pensa la stampa nazionale, decisa ad accusare l’azienda di Cupertino di nefandezze nei confronti dei clienti.

Vi è forse un po’ di esagerazione nell’articolo apparso oggi sul People’s Daily, e riportato dal The Wall Street Journal, con cui i giornalisti cinesi accusano Apple. La Mela sarebbe poco aperta al mondo dei media, non si concederebbe alla stampa curiosa e, soprattutto, non garantirebbe lo stesso livello di alta assistenza che è solita offrire nel resto del mondo.

A generare la battaglia uno spot andato in onda sulla TV nazionale, dove l’assistenza Apple veniva descritta come «più o meno la stessa in tutto il mondo». Quanto è bastato per sollevare le ire del People’s Daily, testata statale portavoce del Partito Comunista, pronta a ricordare come i consumatori cinesi in realtà non subiscano lo stretto trattamento. Pare, infatti, che in caso di malfunzionamento gli iDevice non vengano sostituiti con prodotti nuovi, così come avviene altrove, bensì riparati. La motivazione potrebbe essere molto semplice: il dovere di Cupertino è quello di riconsegnare un dispositivo funzionante, il fatto che si trovi in vicinanza dei distretti produttivi e di personale altamente qualificato, rende la riparazione un’opzione meno dispendiosa della sostituzione, al contrario di altre nazioni.

Ma non è solo l’attenzione al cliente a comporre questo spigoloso pomo della discordia. Apple è da sempre una società molto chiusa sulle proprie strategie, tanto che le interviste concesse ai media sono sempre centellinate e poco rivelatrici dei piani dell’azienda. Ad eccezione di alcune fortunate testate, tra cui appunto il The Wall Street Journal e il canale preferenziale di Walt Mossberg, sono davvero pochissime le redazioni che hanno avuto modo di comunicare con un rappresentante targato mela morsicata. E la stampa cinese ne soffre, soprattutto perché quel che accade nei dintorni tecnologici di Apple assume la stessa rilevanza e curiosità locali di argomenti più leggeri, come ad esempio il gossip. Per queste ragioni, la Male è stata definita “chiusa e superba”: non si apre ai media, allora i media la massacrano. Al momento, nessuna risposta è arrivata dalla dirigenza di Cupertino e forse non arriverà mai.

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