Pazienti 3D in alta definizione con l'UHD

In Gran Bretagna è stato lanciato un sistema per la creazione di un ambiente virtuale ove gli studenti potranno fare pratica su versioni 3D dei pazienti.
In Gran Bretagna è stato lanciato un sistema per la creazione di un ambiente virtuale ove gli studenti potranno fare pratica su versioni 3D dei pazienti.

La medicina già da diverso tempo attinge dalla tecnologia per migliorare le terapie e le tecniche con le quali vengono curati i pazienti. Dalla Gran Bretagna, tuttavia, si appresta a giungere una piccola rivoluzione che tocca da vicino tanto i pazienti quanto i medici e gli studenti: trattasi di una nuova tecnologia che, sfruttando connessioni a banda larga particolarmente veloci, permette di simulare il corpo umano in 3D ad elevatissima risoluzione, consentendo lo studio del corpo umano in simulazione prima di procedere sul campo.

Alla base di tutto vi è Janet, l’infrastruttura di rete a disposizione dell’Università di Cardiff che ha consentito l’allestimento di una tecnologia potenzialmente capace di cambiare le carte in tavola nel mondo della medicina e dell’insegnamento. Utilizzando tale sistema è possibile infatti visualizzare in 3D immagini in qualità 4K o addirittura 8K, rispettivamente quattro ed otto volte superiori all’HD, riproponendo particolari regioni del corpo umano per focalizzare su di esse l’attenzione. Da HD, dunque, si passa all’UDH, ovvero l’Ultra High Definition.

Gli studenti, dunque, potranno maturare esperienza in un ambiente di simulazione virtuale, il quale poggia le proprie fondamenta sull’elevata velocità di connessione a disposizione e su strumenti software studiati ad hoc. A condire il tutto vi è poi una spruzzata di cloud computing che permetterà agli studenti ed ai docenti di creare archivi online nei quali salvare informazioni di vario tipo, oltre che una condivisione delle conoscenze acquisite nel campo della medicina senza precedenti.

Lo sviluppo di nuove applicazioni potrà quindi garantire ai medici la possibilità di riproporre casi di studio reali in ambiente virtuale, permettendo agli studenti di fare esperimenti senza causare danni ai pazienti. Il tutto rappresenterà con buona probabilità un punto di partenza per la medicina all’insegna dell’high-tech, con le tecnologie legate alla connettività che ancora una volta si dimostrano il miglior trampolino di lancio per l’innovazione applicata a settori di primaria importanza.

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