Smartwatch e Google Glass: l'interesse in Italia

Il mercato dei wereable è pronto a decollare anche in Italia, secondo IDC. Gli smartwatch hanno più appeal, seguiti da braccialetti e occhiali smart.
Il mercato dei wereable è pronto a decollare anche in Italia, secondo IDC. Gli smartwatch hanno più appeal, seguiti da braccialetti e occhiali smart.

Lo scorso anno sono stati venduti a livello globale 6,2 milioni di dispositivi indossabili ma durante il 2014 la loro popolarità è nettamente aumentata, tanto che la crescita delle unità distribuite entro fine dicembre dovrebbe essere pari a ben il 209%. Anche in Italia questo fenomeno è pronto a decollare soprattutto alla luce dei recenti annunci, pervenuti in occasione dell’IFA 2014 e soprattutto nella giornata di martedì, con l’Apple Watch.

Secondo l’ultima ricerca di IDC, il mercato italiano dei wereable avrà «crescite interessanti», nonostante in ritardo rispetto agli Stati Uniti. Anche nel bel Paese tale tipologia di prodotti inizia a farsi conoscere: quelli più noti sono attualmente gli smartband e soprattutto gli smartwatch, con oltre il 40% delle preferenze, seguiti subito dopo dagli occhiali smart come i Google Glass. Vi sono anche altri tipi di indossabili come ad esempio capi di abbigliamento e scarpe intelligenti, ma hanno un target sotto il 25% poiché associati principalmente solo all’allenamento e dunque interessanti solo per chi fa fitness.

«Perché i wearable device abbiano successo sul mercato saranno importanti sia l’estetica che la funzionalità. Gli annunci fatti negli ultimi giorni dai principali produttori hanno dimostrato un’attenzione particolare alla “good looking technology”; chi riuscirà ad abbinarla a un’esperienza d’uso immediata riuscirà ad accaparrarsi buone fette di mercato e di ricavi», sottolineano gli analisti di IDC Italia. «Come è già successo nel mercato degli smartphone, i device su cui è più evidente l’effetto moda potranno beneficiare di un premium price. Le applicazioni health/fitness nel breve-medio termine saranno le più diffuse, ma saranno affiancate da quelle per la localizzazione/navigazione e da quelle che riusciranno a unire “context awareness” e social».

Secondo la società di ricerca, a conquistare il mercato italiano non sarà quell’azienda che riuscirà necessariamente a progettare l’indossabile a più basso costo, ma – data la propensione degli italiani a spendere per un dispositivo premium – chi riuscirà a lanciare un dispositivo che rappresenti uno status symbol. Integrazione con gli smartphone e un design particolarmente d’appeal potrebbero essere il fattore vincente.

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