Google Now: risposte migliori di Siri e Cortana

Nuovo test per gli assistenti virtuali di Android, iOS e Windows Phone: ancora una volta Google Now esce a testa alta dal confronto con la concorrenza.
Nuovo test per gli assistenti virtuali di Android, iOS e Windows Phone: ancora una volta Google Now esce a testa alta dal confronto con la concorrenza.

Google Now, Siri e Cortana. Tre assistenti vocali strettamente legati alle rispettive piattaforme mobile, ovvero Android, iOS e Windows Phone. Tecnologie sulle quali bigG, Apple e Microsoft hanno investito molto nell’ultimo periodo, per rendere sempre più funzionali e versatili i propri sistemi operativi equipaggiati da smartphone e tablet. Nei mesi scorsi gli analisti hanno messo a confronto i primi due, eleggendo quello di Mountain View come vincitore.

Ieri è stata invece la redazione del sito Stone Temple Consulting a pubblicare i risultati di un nuovo test approfondito, condotto sottoponendo i tre assistenti ad oltre 3.000 domande vocali sugli argomenti più disparati: “Qual è la montagna più alta del mondo?”, “Quando è stato costruito il Lincoln Tunnel?” oppure “Quanto è alta la Torre Eiffel?”. Il risultato finale è quello visibile nel grafico allegato di seguito: Google Now esce ancora una volta a testa alta, rispondendo correttamente al 58% dei quesiti, distaccando in modo netto la concorrenza di Cupertino e Redmond. Siri si ferma infatti al 29% e Cortana non supera quota 20%.

I risultati del test che ha messo a confronto Google Now, Siri e Cortana

I risultati del test che ha messo a confronto Google Now, Siri e Cortana

L’impegno profuso negli ultimi anni da Google per migliorare la propria tecnologia sembra dunque dare i propri frutti sperati. Gran parte delle risposte corrette sono da attribuire all’integrazione con il Knowledge Graph, la stessa funzione che permette agli utenti di consultare informazioni approfondite su un tema direttamente all’interno delle SERP (pagine dei risultati) del motore di ricerca. Considerando la sempre più capillare diffusione dei dispositivi indossabili (soprattutto smartwatch), che fanno dei comandi vocali la principale modalità d’interazione, questo potrebbe rappresentare per il futuro di bigG un consistente vantaggio nei confronti delle piattaforme concorrenti.

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