X, il nuovo nome del laboratorio Google X

La ristrutturazione societaria avviata con la nascita di Alphabet prosegue: il team Google X guidato da Astro Teller diventa, più semplicemente, X.
La ristrutturazione societaria avviata con la nascita di Alphabet prosegue: il team Google X guidato da Astro Teller diventa, più semplicemente, X.

Annunciando la nascita di Alphabet, nell’estate scorsa, il gruppo di Mountain View ha dato il via ad una serie di operazioni per il riassetto societario che non si sono ancora concluse. L’ultima da segnalare riguarda il team di Google X, ovvero il laboratorio guidato da Astro Teller (nell’immagine di apertura) che ha dato vita a progetti come Loon e dove è nata l’idea degli occhiali Glass: la divisione, in futuro, si chiamerà più semplicemente X.

Di seguito il logo, anch’esso rinnovato. Una mossa che segue quelle annunciate nei mesi scorsi, relative a GV (ex Google Ventures) e Verily (ex Life Sciences). X ospiterà il progetto relativo alle self-driving car, anche se alcune indiscrezioni circolate in Rete vorrebbero come imminente la nascita di una divisione dedicata alle vetture a guida autonoma, oltre che Replicant (robotica), Project Loon (palloni aerostatici per combattere il digital divide), Project Wing (droni) e Makani (turbine eoliche). Il report di oggi fa inoltre riferimento ad un nuovo team chiamato Foundry e ospitato all’interno di X, il cui obiettivo principale sarà quello di stabilire rigorosi criteri per decidere se un progetto merita o meno di essere finanziato e portato avanti.

Il logo di X (Re/code)

Il logo di X (Re/code)

Il laboratorio è stato inizialmente guidato da Sergey Brin, co-fondatore di Google, ora però impegnato a tempo pieno con Alphabet. La direzione è dunque passata a tutti gli effetti nelle mani di Astro Teller, che all’etichetta di CEO preferisce di gran lunga il titolo “Captain of Moonshots”. Stando a quanto riportano le fonti di Re/code, le decisioni più importanti continueranno comunque ad essere prese sotto la supervisione di Page e Brin. Un altro nome importante è quello di Obi Felten, sconosciuta ai più, ma con alle spalle un’esperienza di sei anni nella squadra di Google al lavoro sul marketing in Europa: toccherà a lei organizzare il team Foundry.

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