HomePod in arrivo il 9 febbraio in alcune nazioni

Apple annuncia l'inizio della distribuzione di HomePod, a partire dal 9 febbraio: sarà disponibile solo in alcune nazioni, da cui è esclusa l'Italia.
Apple annuncia l'inizio della distribuzione di HomePod, a partire dal 9 febbraio: sarà disponibile solo in alcune nazioni, da cui è esclusa l'Italia.

L’attesa sta finalmente per finire, almeno per i consumatori in alcune nazioni del mondo. Apple ha infatti annunciato l’avvio della distribuzione di HomePod, lo speaker intelligente e capace di riprodurre suono a 360 gradi. Il dispositivo giungerà nei negozi il prossimo 9 febbraio, inizialmente solo negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia. Una seconda fase verrà inaugurata in primavera, con l’inclusione di Francia e Germania, mentre per gli altri Paesi non è stato al momento confermato il possibile approdo.

HomePod sarà proposto a 349 dollari per gli utenti statunitensi, nelle due versioni bianco o grigio siderale. Così come già accennato, la fase di preordine si aprirà questo venerdì, mente l’acquisto diretto negli Apple Store sarà possibile dal 9 febbraio. In abbinato allo speaker si potrà sottoscrivere un abbonamento ad Apple Music, a 9.99 dollari al mese, per permette così a Siri di riprodurre una libreria di oltre 40 milioni di brani.

Come già noto, HomePod nasce per garantire una perfetta riproduzione audio all’interno delle abitazioni: grazie alla sua struttura a 360 gradi, nonché all’impiego di un chipset della famiglia A8, il device è in grado di adattare il suono alle caratteristiche fisiche della stanza in cui è inserito, offrendo così la massima resa in qualsiasi condizione d’uso. A differenza di competitor come Google Home oppure Amazon Echo, di conseguenza, il focus non è sui servizi d’assistenza vocale, bensì sull’esperienza d’intrattenimento.

Al momento, non è dato sapere se Apple abbia intenzione di espandere la portata di HomePod in tutte le nazioni oppure di privilegiare altri mercati. Oltre all’approdo primaverile in Francia e Germania, infatti, non sembrano essere state annunciate altre nazioni. Una questione forse connessa proprio ai servizi di Siri: per Apple TV, ad esempio, il gruppo di Cupertino ha deciso di rendere disponibile la ricerca vocale unicamente in alcune nazioni, relegando gli altri consumatori all’uso dell’Apple Remote, così come avviene per l’edizione italiana.

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