Tim Cook: HomePod vince per hardware e software

Tim Cook non teme la concorrenza per HomePod: il device si differenzia per la resa audio e per la perfetta integrazione tra hardware e software.
Tim Cook non teme la concorrenza per HomePod: il device si differenzia per la resa audio e per la perfetta integrazione tra hardware e software.

Tim Cook dimostra grande ottimismo per la possibile risposta sul mercato di HomePod, lo speaker intelligente di Apple pronto ad arrivare negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia il prossimo 9 febbraio. La concorrenza sembra essere agguerrita, poiché sia Amazon che Google già da tempo hanno lanciato prodotti abbastanza analoghi, ma per il CEO di Cupertino il device targato mela morsicata avrebbe una marcia in più: l’integrazione tra hardware e software.

È lo stesso Cook a sottolinearlo, in un breve intervento per il Financial Post, a margine di una visita presso la società canadese Shopify. Il CEO ha specificato di gradire la concorrenza, non solo per quanto riguarda HomePod, perché vitale all’innovazione di mercato. Allo stesso tempo, non sembra essere convinto che la strategia di rivali come Amazon e Google, oggi incentrati sulla concessione a terzi di licenze per i propri assistenti virtuali, possa rappresentare una valida alternativa:

La competizione ci spinge a far meglio, per questo la approvo. Ma se cerchi sia di proporre qualcosa in licenza che competere con le tue stesse licenze, il modello diventa difficile e non è dato sapere se possa avere, o meno, successo.

Non è però tutto, poiché Cook ha voluto sottolineare i fattori di differenziazione pensati in HomePod rispetto ad altri device, quali Amazon Echo e Google Home, sebbene non vengano esplicitamente citati. Apple non ha infatti voluto creare un assistente vocale per la casa, ha voluto ripensare l’esperienza d’ascolto nell’ambiente domestico, puntando sulla qualità.

Quel che mancava in questo mercato era un’esperienza audio di qualità, un’esperienza audio davvero immersiva. La musica merita questo tipo di qualità, non un suono stridulo.

Effettivamente, HomePod si concentra sulla riproduzione sonora a 360 gradi: grazie al processore A8, ai sensori e al machine learning, il device può analizzare le caratteristiche fisiche dell’ambiente in cui è inserito, per garantire la massima qualità di riproduzione possibile in ogni condizione d’utilizzo. I rivali, invece, sembrano essersi maggiormente concentrati sulle funzioni d’assistenza, con una minore massimizzazione della resa sonora.

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