Facebook, lettera di scuse sui quotidiani

Mark Zuckerberg ha pubblicato sui quotidiani britannici ed americani un lettera di scuse per quanto accaduto a seguito dello scandalo Cambridge Analytica.
Mark Zuckerberg ha pubblicato sui quotidiani britannici ed americani un lettera di scuse per quanto accaduto a seguito dello scandalo Cambridge Analytica.

Facebook ha acquistato un’intera pagina su sei giornali britannici e tre americani per scusarsi con le persone dello scandalo Cambridge Analytica che ha travolto il social network nell’ultima settimana. Questa pagina di scuse è stata pubblicata sui quotidiani domenica. Trattasi di una mossa assolutamente inusuale per il social network ma la situazione che si è venuta a creare è talmente particolare e grave che la società ha probabilmente scelto di creare una campagna pubblicitaria ad hoc per raggiungere il numero più elevato possibile di persone per spiegare la sua posizione in merito allo scandalo.

Infatti, nella pubblicazione trova posto una lettera di scuse di Mark Zuckerberg che tenta nuovamente di spiegare quanto accaduto, ribadendo che l’azienda ha già posto in essere tutta una serie di misure atte a limitare l’accesso ai dati da parte delle applicazioni di terze parti. In buona sostanza trattasi degli stessi concetti espressi sempre da Mark Zuckerberg alcuni giorni fa attraverso Facebook nella sua prima dichiarazione pubblica post scandalo. Le pubblicità sono apparse nelle edizioni della domenica dei giornali britannici The Observer, The Sunday Times, Mail on Sunday, Sunday Mirror, Sunday Express e Sunday Telegraph.

Negli Stati Uniti, le pubblicità sono apparse su The New York Times, The Washington Post e il Wall Street Journal. Facebook, dunque, sta provando in tutti modi di far capire alle persone il suo impegno affinché fatti analoghi non si verifichino più. Un lavoro che non sarà facile visto che lo scandalo ha segnato molto l’opinione pubblica e molti Governi hanno già detto di voler approfondire quanto successo.

Inoltre, contestualmente alle numerose cause governative è stata lanciata anche una campagna di boicottaggio contro Facebook chiamata #DeleteFacebook a cui hanno aderito alcune personalità molto importanti come Elon Musk che ha rimosso dal social network le Pagine di Tesla e SpaceX.

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