Hyperion, il superammasso dello Spazio primordiale

Alcuni ricercatori, guidati dall'italiana Olga Cucciati, hanno scoperto un gigantesco superammasso di galassie cui hanno dato il nome di Hyperion.
Alcuni ricercatori, guidati dall'italiana Olga Cucciati, hanno scoperto un gigantesco superammasso di galassie cui hanno dato il nome di Hyperion.

La Terra è grande, il Sole è grandissimo, la galassie ancora di più. Poi c’è Hyperion: un struttura nell’universo che ha una massa di un milione di miliardi di volte quella della “nostra” nana gialla.

Lo si definisce proto-superammasso di galassie e si sarebbe formato appena 2,3 miliardi di anni dopo il Big Bang, quando l’Universo era ancora giovane. Gli esperti dicono che si tratta di una scoperta sorprendente viste le impressionanti dimensioni di Hyperion, chiamato così proprio in onore al titano della mitologia greca, Iperione.

La gigantesca struttura è stata individuata raccogliendo i dati dello spettrografo Vimos al Very Large Telescope dell’ESO (European Southern Observatory). Olga Cucciati, una delle ricercatrici che hanno scoperto il proto-superammasso di galassie, ha dichiarato:

Questa è la prima volta che una così grande struttura è stata identificata con un redshift tanto elevato, a poco più di 2 miliardi di anni dopo il Big Bang. Normalmente questo tipo di strutture sono conosciute a redshift più bassi, il che significa che l’Universo ha avuto molto più tempo per evolversi e costruire strutture di simili dimensioni.

Hyperion si trova nella costellazione del Sestante e pare abbia una struttura complessa che lo differenzia dai superammassi vicini di dimensioni simili. È sede di almeno sette regioni ad alta densità collegate da filamenti di galassie, secondo i ricercatori. Gli astronomi sospettano che la sua insolita struttura possa essere correlata alla nascita in un momento in cui l’Universo era ancora molto giovane.

La Cucciati aggiunge inoltre:

Capire Hyperion e il modo in cui si confronta con la strutture simili più recenti può dare un’idea di come l’Universo si è sviluppato in passato e di come si evolverà nel futuro.

Un vero “titano cosmico” lo definisce la ricercatrice, molto importante per studi futuri.

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