Città italiane, al via i test sugli hoverboard

Maggioranza e opposizione hanno trovato l'accordo per avviare la sperimentazione in Italia su hoverboard, segway e monopattini elettrici.
Maggioranza e opposizione hanno trovato l'accordo per avviare la sperimentazione in Italia su hoverboard, segway e monopattini elettrici.

Finalmente ci siamo. Dopo mesi, anzi anni, di ritardo rispetto ad altri paesi, anche l’Italia avrà la sua regolamentazione in quanto a hoverboard, monopattini elettrici e segway.

Attraverso un emendamento di Luciano Nobili del PD, approvato in commissione Bilancio alla Camera, la sperimentazione dei piccoli mezzi di trasporto, entra nella manovra economica 2018, che prevede la possibilità di promuovere l’utilizzo di strumenti del genere per ridurre il traffico cittadino e aumentare il senso del risparmio energetico tramite la cosiddetta “micromobilità”. Nonostante il via libero del Governo, sarà in seguito il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a redigere le norme e a dettare i paletti, con l’appoggio però sia della maggioranza che dell’opposizione, che su hoverboard e affini hanno trovato un accordo a suo modo storico.

E fino al momento della scesa in campo del ministro, cosa prevede la norma non è di facile lettura. Potranno scendere tutti i mezzi sopracitati per strada senza particolari problemi? Ci sarà un registro di quelli ammessi o magari si consentirà una circolazione alla sola modalità dello sharing, alla stregua di ciò che sta portando a Milano la compagnia Helbiz? Non è chiaro ma anche altri soggetti entreranno in gioco, tra cui le assicurazioni. Ha espresso soddisfazione per la decisione Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente:

Questi mezzi leggeri e a emissioni zero sono un pezzo della mobilità del futuro di cui, però, ad oggi il Codice della strada vieta assurdamente la circolazione nelle nostre città. Sono mezzi sempre più economici, che si possono facilmente caricare su un treno o un autobus, per consentire di integrare la parte di percorso fatta con i mezzi pubblici. Dopo l’accordo bipartisan riscontrato da questo emendamento, fatto proprio dal PD e accolto dalla maggioranza, ci auguriamo ora che il suo iter proceda senza intoppi.

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