PUBG: bannati 30 mila giocatori, anche pro gamer

Una vera e propria epurazione di massa su PUBG, che il mese scorso si è visto perdere ben 30 mila videogiocatori per via di un ban da parte di PUBG Corp.
Una vera e propria epurazione di massa su PUBG, che il mese scorso si è visto perdere ben 30 mila videogiocatori per via di un ban da parte di PUBG Corp.

Una vera e propria epurazione di massa su PUBG, che il mese scorso si è visto perdere ben 30 mila videogiocatori per via di un ban da parte di PUBG Corp, software house del battle royale.

Il motivo di questa espulsione collettiva si deve al fatto che PUBG Corp. ha riscontrato diversi comportamenti sospetti da parte di alcuni videogiocatori, molti dei quali si sono avvantaggiati di trucchi all’interno del gioco.

Nello specifico, i 30 mila giocatori bannati sono colpevoli di aver utilizzato un software non autorizzato che permette di ottenere dei vantaggi all’interno del gioco, come la possibilità di vedere con precisione la posizione degli altri giocatori sulla mappa. Il che non è decisamente poco. Andando più nel dettaglio, il cheat, tramite un VPN, è in grado di scovare i pacchetti di dati inviati ai server del gioco e tradurli in una posizione sulla mappa degli altri giocatori, il tutto all’interno di una schermo separato.

Sfruttando i dati di traffico che giungevano nei server e non utilizzando elementi del gioco, il programma truffaldino era difficile da rilevare per i ragazzi di PUBG Corp. Almeno fino ad ora.

L’aspetto che ha generato maggior indignazione è però il fatto che fra i 30 mila videogiocatori bannati ci siano anche molti pro gamer, videogiocatori di professione, tutti prontamente sospesi  così come i compagni che, pur non utilizzando il trucchetto direttamente, erano a conoscenza del fatto che i loro colleghi lo utilizzavano e non hanno segnalato il fatto.

I giocatori professionisti sono inoltre stati sospesi da PUBG per tre anni, e le conseguenze di questo ban così prolungato si rifletterà anche nelle competizioni eSport del battle roayale. Per questo ban, ad esempio, il team europeo Sans domicile fixe non può più contare su due giocatori e quindi non potrà partecipare alla Contenders League.

Ricordiamo che dal 7 di dicembre PUBG è disponibile anche su PlayStation 4, e nelle ultime settimane il battle royale ha scalato le classifiche di vendita su Steam.

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