Bandersnatch: Netflix ha monitorato gli utenti?

Netflix avrebbe monitorato le preferenze degli utenti durante la visione di Bandersnatch, senza informarli adeguatamente: lo sostiene un ricercatore.
Netflix avrebbe monitorato le preferenze degli utenti durante la visione di Bandersnatch, senza informarli adeguatamente: lo sostiene un ricercatore.

Bandersnatch, il progetto interattivo di Netflix per la serie Black Mirror, è stato sicuramente uno dei successi dell’ultima stagione in streaming. La possibilità di modificare la storia secondo le proprie preferenze, scegliendo anche fra differenti finali, ha infatti attirato le curiosità di molti abbonati alla piattaforma. Oggi, però, emerge un dettaglio forse sfuggito alla maggioranza degli utenti: Netflix potrebbe aver monitorato e raccolto le preferenze dei suoi spettatori. È quanto sostiene il ricercatore Michael Veale, il quale ha contattato la piattaforma in merito alle pratiche della GDPR.

Secondo quanto riportato, Netflix avrebbe raccolto tutte le informazioni relative alle preferenze degli utenti durante la visione di Bandersnatch, come ad esempio il prosieguo della storia e il finale. Per farlo, però, la piattaforma non avrebbe chiesto l’esplicito consenso degli spettatori, violando forse le disposizioni europee sulla GDPR. Veale ha voluto indagare sulla questione per un esperimento personale, per educare il pubblico quanti dettagli vengano raccolti senza che gli utenti ne siano a conoscenza.

Dopo aver chiesto esplicitamente al colosso dello streaming le politiche sul trattamento e la raccolta delle informazioni personali, il ricercatore ha ottenuto conferma del monitoraggio di Bandersnatch: Netflix l’avrebbe fatto per “migliorare il sistema di raccomandazioni personalizzate” quando si utilizza la piattaforma e, non ultimo, per “capire come migliorare questo modello di storytelling”.

Il ricercatore, il quale ha ricevuto una copia dei propri dati dopo aver avanzato una richiesta formale a Netflix, ha spiegato come l’azienda abbia prontamente provveduto alle proprie richieste, fornendo sia un PDF esplicativo per la lettura dei dati che un file CSV con le informazioni raccolte. Da questo punto di vista, di conseguenza, la piattaforma si è dimostrata collaborativa, immediata e trasparente, così come prevede la normativa GDPR. Allo stesso tempo, però, secondo Veale il gruppo avrebbe dovuto informare gli utenti dell’attività di tracking prima della visione dell’episodio speciale per la serie Black Mirror. Al momento, l’azienda non ha commentato pubblicamente la questione.

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