Apple registra un dominio dedicato alla privacy

Apple registra un dominio dedicato alla protezione della privacy: la società è sempre più determinata nella sua battaglia per la riservatezza.
Apple registra un dominio dedicato alla protezione della privacy: la società è sempre più determinata nella sua battaglia per la riservatezza.

Apple è sempre più determinata a combattere la battaglia per la difesa della privacy degli utenti, sia dagli interventi di tipo governativo che dalle pratiche di marketing di alcuni colleghi. La società ha più volte espresso la propria posizione in merito, anche con toni particolarmente duri, e ora compie un nuovo e importante passo. Il gruppo di Cupertino ha infatti registrato un nuovo ed eloquente dominio: PrivacyIsImportant.com.

Al momento all’indirizzo non corrisponde lo sviluppo di uno specifico sito web, bensì una semplice pagina bianca. Così come riferisce MacRumors, tuttavia, dall’analisi del WHOIS è stato possibile associare il dominio ad Apple: quest’ultimo sarebbe stato accordato alla società di Cupertino nella giornata di ieri.

Il registrar del dominio è CSC, una società specializzata nell’acquisto e nella protezione di domini per le grandi aziende, e nelle informazioni di contatto risultano tutti i riferimenti classici di Apple, tra cui l’indirizzo di Apple Park, un numero di telefono e molto altro ancora. Difficile prevedere ora quali progetti abbia in mente la mela morsicata, ma non si esclude possa aprire a breve un portale per spiegare agli utenti – e forse anche all’industria – perché sia fondamentale proteggere la privacy.

Apple, azienda che in più di un’occasione ha riferito come quello alla privacy sia un diritto umano inviolabile, conduce questa campagna da anni. Da tempo la società è contrapposta all’FBI e all’autorità in merito alla possibilità di inserire delle backdoor nei device a scopo d’indagine, poiché potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza stessa dei dispositivi. Da iOS 8 in poi, inoltre, il gruppo ha adottato una crittografia end-to-end per tutte le conversazioni e i dati degli utenti, tanto che la stessa azienda non vi può accedere, nemmeno su richiesta da parte della polizia. Ancora, Tim Cook di recente si è schierato contro i servizi online che tracciano il comportamento degli utenti, rivendendo a terzi informazioni personali a scopo di marketing.

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