Apple acquisisce la startup italiana Stamplay

Apple acquisisce la società italiana Stamplay, specializzata nella fornitura di soluzioni per la creazione di applicazioni e sistemi cloud senza codice.
Apple acquisisce la società italiana Stamplay, specializzata nella fornitura di soluzioni per la creazione di applicazioni e sistemi cloud senza codice.

Apple ha acquisito la startup italiana Stamplay, una società che si occupa di progettazione di applicazioni e sviluppo in cloud senza la necessità di codice. È quanto sostiene Il Sole 24 Ore, sebbene al momento non sia giunta una precisa conferma dalle parti di Cupertino. Apple, tuttavia, non è solita commentare o confermare alla stampa le proprie acquisizioni.

Come spiegato dal quotidiano, Stamplay è una startup italiana fondata nel 2012 da Nicola Mattina e Giuliano Iacobelli. La società si occupa di fornire piattaforme di sviluppo adatte a qualsiasi tipologia di utenza, pensate per la realizzazione di applicazioni o sistemi cloud senza la necessità di conoscere la programmazione via codice. La startup, inoltre, si è occupata anche dei processi per l’automatizzazione dei business, così come riportato sulla pagina ufficiale del gruppo.

Sebbene al momento non sia disponibile un comunicato ufficiale da Apple, non stupisce che l’azienda di Cupertino possa aver espresso interesse verso questa importante realtà italiana. La società californiana da sempre punta sull’universo delle applicazioni, in particolare con il proprio App Store, ed è costantemente in cerca di nuove metodologie e tecniche per permettere a chiunque di realizzarne. Qualche anno fa, ad esempio, il gruppo ha introdotto il suo intuitivo linguaggio Swift, contestualmente ha rilasciato Swift Playgrounds per permettere ai più piccoli di poter familiare sin dalla tenera età con il codice.

Non è la prima volta, come sempre Il Sole 24 Ore conferma, che Apple acquisisce un’azienda italiana. Qualche anno fa, ad esempio, la società aveva scelto l’emiliana Redmatica, specializzata in soluzioni per la registrazione, la riproduzione e l’editing audio. Così come già accennato, difficilmente il gruppo di Cupertino entrerà nel dettaglio dell’acquisizione: di solito, l’azienda inoltra alla stampa una breve nota, dove spiega di non voler discutere dei propri piani o delle proprie strategie.

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