Huawei Track AI identifica i problemi visivi

Utilizzando l'intelligenza artificiale e il processore Kirin 980 dello Huawei P30 è possibile diagnosticare in anticipo i problemi visivi dei bambini.
Utilizzando l'intelligenza artificiale e il processore Kirin 980 dello Huawei P30 è possibile diagnosticare in anticipo i problemi visivi dei bambini.

L’intelligenza artificiale non viene sfruttata solo per migliorare la qualità delle foto scattate con uno smartphone, ma anche per aiutare persone con varie disabilità. Proprio per questo Huawei ha avviato il programma “AI for Good” e una delle tecnologie più interessanti è Track IA, grazie alla quale è possibile identificare problemi visivi nei bambini, utilizzando i recenti Huawei P30.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che in tutto il mondo ci sono 19 milioni di bambini con deficit visivi, il 70-80% dei quali è preventivabile e curabile. Purtroppo in molti casi non sono diagnosticati in tempo, causando problemi più seri per la vista. DIVE Medical ha sviluppato un software denominato DIVE (Devices for an Integral Visual Examination) che viene eseguito su uno Huawei Matebook E per monitorare e tracciare lo sguardo di ogni occhio mentre il paziente osserva stimoli visivi ad alta risoluzione sullo schermo.

I dati vengono quindi elaborati da uno Huawei P30 attraverso l’app Track AI. La tecnologia sfrutta complessi algoritmi di intelligenza artificiale per diagnosticare in anticipo i problemi di vista. L’elaborazione avviene direttamente sullo smartphone, utilizzando le piattaforme Google TensorFlow e Huawei HiAi. I calcoli sono eseguiti dalla due NPU (Neural Processing Unit) integrate nel processore Kirin 980.

Track IA non richiede quindi il collegamento ad Internet, fornisce una diagnosi in tempi ridotti e protegge la privacy dei pazienti, in quanto non viene inviato nessun dato al cloud. Ciò significa che può essere usato in tutto il mondo dagli oculisti negli ospedali e dai dottori nei villaggi di zone remote in Africa.

Attualmente è in corso la raccolta dei dati da parte dei centri di ricerca in cinque paesi (Cina, Messico, Emirati Arabi Uniti, Spagna e Regno Unito). I dati verranno successivamente utilizzati per addestrare le reti neurali. Un prototipo sarà disponibile entro l’anno, mentre la versione finale arriverà sul mercato nel corso del 2020.

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