Google Foto, nuove funzioni per foto dei documenti

Google Foto si aggiorna introducendo un'interessante novità per chi è solito scattare fotografie di ricevute, fatture o altri documenti.
Google Foto, nuove funzioni per foto dei documenti
Google Foto si aggiorna introducendo un'interessante novità per chi è solito scattare fotografie di ricevute, fatture o altri documenti.

Google Foto si aggiorna introducendo una interessante novità per chi è solito scattare fotografie di ricevute, fatture o altri documenti e vuole che nella fotografia si veda solamente il foglio.

Google sta infatti lanciando una nuova funzione di ritaglio automatico su Google Foto per Android, in modo che un eventuale sfondo non vada a disturbare il soggetto dello scatto. L’applicazione sarà in grado di capire da sola quando l’utente scatterà delle fotografie a documenti e suggerirà di conseguenza di utilizzare lo strumento di ritaglio automatico.

E non è finita qua: la nuova feature ruoterà automaticamente l’immagine, quando necessario, e aumenterà anche il livello di illuminazione per rendere lo scatto ancora più chiaro. Tutte queste correzioni avvengono in maniera del tutto automatica, l’unico accorgimento per l’utente è quello di pigiare il pulsante relativo.

Come riporta il tweet postato sulla pagina ufficiale di Google Foto (e che potete vedere qui sopra), la funzione sarà disponibile su Google Foto per Android nel corso di questa settimana con l’aggiornamento che dovrebbe avvenire lato server.

Qualora la nuova feature non dovesse rilevare correttamente la fotografia di un documento, non è ancora chiaro se il nuovo set di strumenti sia in qualche modo richiamabile dall’app o se, invece, sarà necessario andare a modificare l’immagine manualmente, proprio come in passato.

Sempre sul fronte Google Foto, è di pochi giorni fa la notizia secondo la quale Google ha “tappato” la falla nella sicurezza che permetteva a terzi di scoprire la localizzazione degli scatti salvati su cloud. Un bug scoperto dal ricercatore di sicurezza Ron Masas di Imperva, che ha scoperto come con un attacco via browser sarebbe stato possibile violare l’account cloud e lanciare una minaccia del tipo Cross-Site Search.

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