Google Action Blocks per le disabilità cognitive

Google sta testando Action Blocks, uno strumento che va in soccorso alle persone con disabilità intellettive.
Google sta testando Action Blocks, uno strumento che va in soccorso alle persone con disabilità intellettive.

Google ha sempre dimostrato di riservare attenzioni ai propri utenti, e non è l’unico gigante della tecnologia ad avere accortezze anche per coloro che convivono con degli handicap. Ora ha annunciato Action Blocks, uno strumento che va incontro alle persone con disabilità cognitive: si tratta di un sistema che consente agli utenti e ai loro caregiver di aggiungere comandi per Assistente Google alla schermata principale di smartphone e tablet Android.

Ogni comando è rappresentato da un’immagine personalizzata e può essere azionato con un semplice tap: per esempio, quando un utente tocca l’icona Action Block di un taxi, il sistema potrebbe procedere alla prenotazione di un veicolo per un passaggio. L’obiettivo del colosso della ricerca è aiutare alcuni dei 630 milioni di persone con una forma di disabilità intellettiva, permettendogli di vivere con maggiore indipendenza. Per certi versi, lo strumento è simile ai Picture Exchange Communication Systems (PECS) che consentono alle persone con disabilità di comunicare utilizzando le immagini.

Con Action Blocks, tuttavia, gli utenti non soltanto sono in grado di comunicare, ma anche di controllare le funzioni dell’assistente digitale. Con un rapido tap potrebbero chiamare una persona a loro vicina, condividere la propria posizione, guardare il proprio show preferito o controllare le luci di casa. Attualmente il prodotto è in fase di test, ma i caregiver e i familiari di coloro che sono affetti da questo tipo di disabilità possono iscriversi per partecipare al programma beta.

Intanto l’azienda di Mountain View ha introdotto la modalità Incognito in Google Maps (al momento soltanto su Android): la funzionalità, una volta attiva, non salverà la cronologia delle ricerche e non aggiornerà quella delle posizioni. Una mossa per proteggere ulteriormente la privacy dei propri utenti.

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