YouTube, regole più rigide contro molestie online

YouTube ha apportate alcune modifiche alla sua politica contro le molestie online, per tutelare maggiormente la propria community.
YouTube ha apportate alcune modifiche alla sua politica contro le molestie online, per tutelare maggiormente la propria community.

YouTube ha annunciato alcune modifiche alla sua politica anti-molestie, che vieteranno ai creatori di contenuti di insultarsi a vicenda per via di razza, espressione di genere o orientamento sessuale. Anche nel caso in cui si stesse parlando di uno YouTuber popolare, di una celebrità, di un politico o di qualunque altro personaggio pubblico.

La nuova politica arriva alcuni mesi dopo che la piattaforma video è stata fortemente criticata per essersi rifiutata di rimuovere alcuni video pubblicati dall’opinionista di destra Steven Crowder, in cui ha ripetutamente discriminato lo YouTuber Carlos Maza per essere queer, tra le altre cose. Di fronte al forte oltraggio pubblico YouTube, in tale occasione, aveva affermato che avrebbe riconsiderato tutte le sue politiche sulle molestie.

Tutti i canali che si opporranno o violeranno in qualche modo le nuove regole non avranno più modo di guadagnare dal celebre aggregatore di video e, in caso perseverassero, saranno chiusi. Tra l’altro, le nuove modifiche per proteggere gli utenti dal cyberbullismo saranno applicate anche ai commenti, secondo quanto dichiarato dalla società: in tal senso, YouTube chiede una mano ai creatori di contenuti, che potranno segnalare di proprio pugno i commenti che violano le nuove norme. Il vicepresidente Matt Halprin ha così affermato:

Gli atteggiamenti molesti danneggiano la nostra community, spingendo le persone a trattenersi dal condividere le proprie opinioni e a relazionarsi tra loro. Ci siamo impegnati per rivedere tutte le nostre regole per assicurarci che il confine tra ciò che è permesso e ciò che invece rimuoviamo sia nel posto giusto.

Come ogni anno, la piattaforma video proprietaria di Google ha rivelato i video più visti dagli italiani nel 2019, sia musicali che non.

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