Tim Cook: premio per i 40 anni di Apple in Irlanda

Apple celebra i suoi 40 anni di permanenza in Irlanda e, per l'occasione, il Primo Ministro ha deciso di assegnare un premio al CEO Tim Cook.
Apple celebra i suoi 40 anni di permanenza in Irlanda e, per l'occasione, il Primo Ministro ha deciso di assegnare un premio al CEO Tim Cook.

L’Irlanda celebra 40 anni di investimenti Apple sul territorio e il Primo Ministro, in occasione della ricorrenza, ha deciso di conferire un premio al CEO Tim Cook. È quanto rendono noto alcune fonti statunitensi, nel sottolineare come il prossimo 20 gennaio il leader di Cupertino e Leo Varadkar si incontreranno per formalizzare il riconoscimento.

Come già ampiamente noto, Apple ha aperto alcune sedi in Irlanda sin dal 1980: dopo solo quattro anni dalla fondazione della stessa azienda, infatti, il gruppo ha potato contare su un centro nevralgico a Cork. Una struttura divenuta negli anni strategica, tanto da controllare oggi tutte le attività che avvengono in Europa e nel Medio Oriente. Proprio per questa ragione, e per i posti di lavoro creati nel corso di quattro decenni, il Primo Ministro Irlandese ha deciso di offrire un premio alla società e a Tim Cook, come “riconoscimento dei 40 anni di investimenti in Irlanda fatti dal creatore degli iPhone”.

La relazione tra Apple e l’Irlanda è molto stretta, tanto da finire sotto la lente d’ingrandimento della Commissione Europea nel 2016. La Commissione ha ritenuto che il gruppo di Cupertino abbia approfittato di una tassazione agevolata per le sue operazioni sul suolo irlandese, permesse dallo stesso stato. Per questa ragione, ha richiesto la compensazione di 13 miliardi di euro. Apple ha già versato questa somma, che tuttavia al momento risulta congelata: la società e la stessa Irlanda hanno deciso di ricorrere in appello e, se la causa dovesse essere finta, il denaro tornerà nelle mani della mela morsicata.

Secondo i dati riportati da MacRumors, disponibili sulla pagina Apple dedicata all’European Job Creation, il gruppo di Cupertino avrebbe creato più di 17.000 posti di lavoro in Irlanda, tra 6.000 dipendenti controllati direttamente e altri di partner terzi.

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